Banca Popolare di Vicenza, Biffoni incontra i rappresentanti dei lavoratori
Sono
500 i dipendenti della Banca Popolare di Vicenza nel
territorio pratese, 900 in tutta la Toscana, che chiedono
certezze per il proprio posto di lavoro che vogliono rimarcare la
distanza dalle scelte del management del gruppo bancario, come
sottolineato dallo slogan del flash mob "siamo bancari non
banchieri". Oggi
i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato il sindaco
Matteo Biffoni per illustrare le iniziative che
l'assemblea dei lavoratori ha deciso di intraprendere e per
chiedere al primo cittadino un sostegno: "Vogliamo
innanzitutto dichiarare l'estraneità dei lavoratori rispetto
alle decisioni del management e per questo ci vogliamo
costituire parte civile nel processo che si
svolgerà a Vicenza - hanno spiegato i rappresentanti
sindacali -. Inoltre attraverso il comitato di sorveglianza interno
del fondo previdenziale ex dipendenti Cariprato chiediamo che sia
intrapresa un'azione di responsabilità dell'amministrazione
per valutare i danni; infine, chiediamo che il tavolo di
concertazione sul credito convocato dal Presidente della
Regione Toscana diventi un tavolo permanente".
"La procura farà le proprie indagini e se riscontra
responsabilità è bene che con massimo rigore faccia
pagare chi ha sbagliato, anche per salvaguardare i quasi 5mila
dipendenti della banca che si sono sempre comportati correttamente"
ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni, ribadendo la
necessità di ricreare un clima di fiducia su un territorio
che ha perso 191 milioni di euro: "
La città di Prato ha perso 121 milioni, che salgono
a 191 considerando tutto il distretto. Di questi circa 70
milioni sono soldi di piccoli e medi risparmiatori che fidandosi
della banca hanno investito i risparmi in azioni che dalla sera
alla mattina hanno perso valore. Si tratta di circa 5mila clienti
che oggi hanno bisogno di un segnale concreto da parte della nuova
amministrazione". Al nuovo ad e al nuovo cda, che sarà
nominato il prossimo 6 luglio, Biffoni chiederà proprio per
questo un incontro: già all'amministratore delegato
Francesco Iorio il sindaco aveva chiesto garanzie per i posti
di lavoro e di trovare soluzioni per i piccoli risparmiatori
che avevano perso, ma dalla banca non sono arrivate risposte
concrete. "Se la Banca Popolare di Vicenza vuole restare la banca
di riferimento del territorio deve dare un segnale ai risparmiatori
più deboli, anche per ricreare fiducia tra i lavoratori
della banca e i clienti".
Attraverso il Ministero dell'Economia Biffoni ha chiesto un incontro con Alessandro Penati del Fondo Atlante, che ha riacquistato il 99,33% della BPVi: "Il fondo ha degli obblighi precisi e non può rimetterci da questa operazione, ma cercherò di capire quali sono le intenzioni del Fondo e quali ricadute avrà per Prato". Biffoni ha garantito un impegno anche come presidente di Anci Toscana: "Faremo un lavoro di collegamento con i sindaci degli altri territori interessati, in particolare Veneto e Friuli Venezia Giulia, perché la banca garantisca i posti di lavoro e si impegni a marcare una discontinuità con la gestione precedente". Intanto lunedì prossimo Biffoni parteciperà al tavolo generale di concertazione che verterà in particolare sul credito.
edr
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