Servizi sociali, le proposte per far lavorare in sicurezza i professionisti
Massima attenzione sull' attività degli assistenti sociali dopo gli ultimi episodi di aggressione da parte degli utenti del servizio. I professionisti che lavorano nelle diverse sedi, tra Comune di Prato e distretti socio sanitari, necessitano di garanzie e tutele per lavorare con serenità in un settore delicato e dove il rapporto diretto con gli utenti è fondamentale. Per questo l'amministrazione comunale, con il sindaco Matteo Biffoni, l'assessore al Sociale Luigi Biancalani e l'assessore al personale Benedetta Squittieri, ieri hanno incontrato gli assistenti sociali insieme alla dirigente del servizio Rosanna Lotti e al direttore della Società della Salute Michele Mezzacappa: "Durante l'ultima aggressione ero presente, è stato uno scatto improvviso da parte di un soggetto che più volte era andato oltre i limiti. Questo non possiamo più accettarlo, nei nostri servizi lavorano professionisti che come persone e come lavoratori devono essere rispettati. Non esiste disperazione personale, economica o sociale tale da giustificare questi comportamenti", sottolinea l'assessore Biancalani.
Due ore di confronto su proposte di riorganizzazione: "Il
delicato ruolo degli assistenti sociali e socio sanitari deve
essere tutelato e non possono essere accettati episodi di violenza,
siano essi riconducibili ad aggressioni fisiche o psicologiche, a
minacce, insulti o comportamenti incivili", ha sottolineato
Michele Mezzacappa. "Per questo è
fondamentale che nelle schede dei colloqui vengano sempre segnalati
anche i comportamenti degli utenti, così da non
sottovalutare mai qualsiasi forma di rischio".
Con la nascita di un gruppo di lavoro dedicato
all'individuazione delle misure preventive più adeguate,
verranno valutate alcune proposte già emerse ieri:
1) La necessità di far conoscere meglio il ruolo degli assistenti sociali, la loro professionalità e la loro veste di pubblico ufficiale o di incaricati di pubblico servizio durante lo svolgere dell'attività, per cui ad esempio la minaccia è perseguibile d'ufficio.
2) Sessione formativa per i lavoratori, così da consentire loro di riconoscere il rischio e gestirlo meglio, oltre a mettere a disposizione il supporto psicologico quando necessario (servizio già attivo)
3) Proposte relative agli aspetti logistici, così da uniformare gli orari di ricevimento, riorganizzare gli spazi ed evitare che un assistente sociale si trovi solo durante i colloqui.
Per far fronte alle numerose richieste che arrivano e migliorare anche la qualità del lavoro degli operatori, il Comune di Prato ha deciso di assumere altri assistenti sociali: "E' in corso la selezione per quattro nuove assunzioni - ha spiegato l'assessore Squittieri -. Questo non risolverà tutti i problemi, ma sicuramente un incremento del personale permetterà anche un'organizzazione migliore".
Il sindaco Matteo Biffoni va oltre: "Così come chi occupa abusivamente un'abitazione non ha più diritto alla casa popolare, così chi aggredisce un assistente sociale non deve più avere accesso ai servizi. Al momento non è possibile, ma stiamo lavorando con gli uffici per capire se è attuabile un sistema sanzionatorio, una sorta di "daspo" per gli utenti del servizio che minacciano, insultano o ancor peggio aggrediscono fisicamente un operatore. Questi atteggiamenti non sono tollerabili".
edr
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