Banca Popolare di Vicenza, la cittą unita nel chiedere un impegno concreto
La città si muoverà unita nel chiedere risposte concrete alla Banca Popolare di Vicenza. Questa mattina il sindaco Matteo Biffoni ha incontrato Camera di Commercio, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti per condividere un percorso da intraprendere nel confronto con il nuovo Consiglio di amministrazione della BpVi che verrà eletto il prossimo 7 luglio. "Ho proposto di muoversi anche insieme alla città di Vicenza, a partire dal sindaco Achille Variati, col quale ho già avuto contatti, ma anche con le categorie economiche delle due città perché, anche se con numeri diversi, entrambi i nostri territori hanno subito un contraccolpo notevole dalle vicende della BpVi - ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni -. Nel frattempo lavoriamo per presentarsi uniti e con proposte credibili e percorribili al tavolo di confronto che noi chiederemo al nuovo cda della BpVi".
Qual è stato l'impatto sul territorio legato al deprezzamento delle azioni per Prato è molto chiaro grazie ai calcoli fatti dalla Camera di commercio: la BPVi ha 5.358 azionisti pratesi tra persone fisiche, ditte individuali e società. Complessivamente i pratesi detenevano 2 milioni di azioni, il 51% delle quali in mano a persone fisiche e imprese individuali. Non si tratta di grandi investitori perché la gran parte degli azionisti possedeva quote inferiori ai 10 mila euro, per un capitale di 25 milioni di euro (calcolando un valore medio ad azione di 60 euro, la quotazione media prima dell’inizio delle vicende giudiziarie). In sintesi i pratesi detenevano 121 milioni di euro di capitale (190 milioni di euro in tutta l'area metropolitana), ormai svanito. "Rispettiamo l'autonomia di una società privata come la banca, ma visto quanto è accaduto ci sentiamo in dovere di intraprendere un percorso condiviso soprattutto a tutela dei piccoli risparmiatori che hanno subito questi danni", ha sottolineao Biffoni.
edr
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