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Comune di Prato

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11/07/2016 10:27
Polizia municipale Le indagini sono partite dal microchip dell'animale e dall’analisi del contenuto degli scatoloni abbandonati

Cane carbonizzato tra la spazzatura a Iolo. Individuati i responsabili dalla Polizia Municipale

Tre denunciati. I rifiuti provenivano da una ditta fantasma di Quarrata

Il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale ha denunciato tre persone, una donna di circa 70 anni, titolare di un’azienda tessile, e due soggetti, padre e figlio, rispettivamente di 51 e di  32 anni, tutti cittadini italiani. L’indagine è partita a seguito della segnalazione di Vigili del Fuoco, che intervenuti per lo spegnimento di un incendio a Iolo, nei pressi dei giardini pubblici, si sono trovati di fronte alla raccapricciante scena della carcassa parzialmente bruciata di un cane, di presunta razza rottweiler. Accanto ad essa un cumulo consistente di scatoloni abbandonati. La Polizia Municipale ha continuato ad indagare facendo effettuare una verifica sull’integrità del microchip dell’animale e analizzando il contenuto degli scatoloni per poi recarsi  presso le ditte che riportavano elementi in comune con i documenti rinvenuti all’interno dei rifiuti.  La ricostruzione del ciclo aziendale di un pronto moda nel macrolotto di Iolo, sul quale sembravano convergere tutti i primi indizi, ha permesso di giungere ad una ditta intermediaria che a sua volta aveva rapporti con un’azienda pratese di ricondizionamento capi ed etichettatura .    La ditta, che  aveva la sede legale a Iolo, ma di fatto esercitava l’attività all’interno di un capannone a Quarrata, non aveva mai registrato tale sede alla Camera di Commercio e non pagava la tassa di smaltimento sui rifiuti urbani ed assimilati. Gli scarti aziendali quando andava bene venivano smaltiti nei cassonetti stradali di Prato,  principalmente quelli della zona di via Pistoiese, se non addirittura buttati nei vari campi della città.

La carcassa dell’animale è stata posta sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che potrà eventualmente disporre i successivi accertamenti per verificare le reali cause di morte dell’animale. Secondo quanto riferito dagli indagati, l’animale sarebbe morto per cause naturali a Quarrata e successivamente portato nel campo a Prato per lo smaltimento mediante incenerimento.

Ad incastrare gli stessi ci sono anche le riprese della telecamere che evidenziano il passaggio del furgone della ditta in prossimità del luogo dell’incendio alcuni minuti prima e dopo l’evento.

I due uomini sono stati denunciati in concorso tra loro per l’ipotesi di uccisione e/o maltrattamento di animale e congiuntamente alla titolare dell’attività tessile per la gestione illecita dei rifiuti speciali, per la quale dovranno ora scontare una pena da tre mesi ad un anno o pagare un’ammenda da 2.600 euro  a  26.000 euro. Inoltre dovranno far fronte alle spese sostenute per la rimozione dei rifiuti. Verrà infine effettuata al segnalazione per il recupero del tributo evaso.

cb

1003/16

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