Housing sociale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato entra nel fondo toscano
Sono oltre 2mila i cittadini pratesi che nell’housing sociale potrebbero trovare una risposta concreta alle difficoltà di trovare una casa. E’ in crescita la cosiddetta “fascia grigia”, persone e famiglie che non hanno i requisiti per ottenere una casa popolare ma che non possono neppure permettersi affitti a prezzo di mercato.
Il sistema di finanziamento dell'housing sociale nella nostra regione si basa sull’FHT, Fondo housing sociale toscano che prevede che per il 70% un finanziamento dalla Cassa Depositi e Prestiti e per il 30% invece da investitori locali, quali la Regione Toscana (compartecipe con 5 milioni) e da oggi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha investito 2 milioni: “In questo momento di difficoltà abbiamo comunque voluto dare un segnale di vicinanza al territorio e alle sue esigenze sostenendo un progetto innovativo che favorisca soprattutto i giovani – spiega la presidente della Fondazione Fabia Romagnoli -. L’investimento di 2 milioni nell’FHT va in questa direzione ed è vincolato a un progetto di ottimo valore abitativo, in classe A, che sia realizzato in territorio pratese e sia avallato dalla Fondazione stessa con il coinvolgimento anche del Comune di Prato”. L’impegno della Fondazione si traduce nella possibilità di fare investimenti in città per quasi 7 milioni di euro con un progetto per circa 70 alloggi che deve essere cantierabile entro il 31 dicembre 2017: “L’interlocuzione tra Comune, Fondazione e FHT è costante per calibrare gli investimenti sul territorio pratese – spiega il sindaco Matteo Biffoni -. E’ fondamentale far crescere interventi di welfare sociale che permettano di dare risposte concrete alla comunità, in particolare a quella larga fascia di popolazione con un reddito tra i 16 e i 38mila euro che di fatto sono in difficoltà a sostenere affitti a prezzi di mercato. L’impegno della Fondazione permette all’amministrazione comunale di avere un interlocutore del territorio attento ai bisogni della nostra città”.
“I destinatari possibili sono tantissimi, una fascia di cittadini non ancora tutelata ma che spesso si rivolge all’assessorato al sociale. Basta pensare che sono state ben 1.600 le domande per Prato solidale e 1.000 per il contributo scanso affitti per capire quanto sia necessario un investimento nell’housing sociale – spiega l’ assessore al Sociale Luigi Biancalani –. Colgo l’occasione anche per ringraziare la Fondazione che ha dato al Comune di Prato un contributo di 90mila euro per l’emergenza alloggiativa”.
In questo momento a Prato c’è un solo esempio di housing sociale: due blocchi da 40 alloggi ciascuno, di cui uno in vendita e l’altro in affitto, in via di Gello, realizzati da privati su terreni di proprietà comunale. Un terzo intervento destinato ad housing sociale verrà realizzato a Paperino: “Non si tratta della tradizionale edilizia pubblica ma di abitazioni con caratteristiche tipologiche innovative, di qualità, ad affitto calmierato – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis -, una risposta concreta alla questione dell’abitare che oggi coinvolge soprattutto tanti giovani, famiglie e single con un reddito dignitoso che però in una città come Prato, dove gli affitti non sono calati, possono comunque avere difficoltà a trovare un’abitazione a prezzi di mercato”.
edr
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