Prato celebra l'anniversario della morte di Francesco Datini
Domani 17 agosto l’Amministrazione comunale e la Casa Pia dei Ceppi celebreranno il 606° anniversario della morte di Francesco di Marco Datini, il mercante di Prato, simbolo dell'intraprendenza pratese e della città stessa: commerciante internazionale, fu il primo nella storia ad istituire un sistema di aziende, una sorta di holding a cavallo tra 1300 e 1400, aprendo manifatture a Pisa, Prato, Genova, Barcellona, Valenza, Maiorca e Avignone. La direzione generale di tutto il sistema era a Firenze, dove nel 1398 fondò la Compagnia del banco, forse il primo esempio di un'azienda bancaria autonoma. La morte è avvenuta il 16 agosto 1410, ma tradizionalmente la Messa di suffragio viene celebrata il giorno 17 perchè in questa data si svolse il funerale di Datini.
Alle 9.30 in piazza del Comune sarà deposta una corona d'alloro al monumento a lui dedicato, scolpito da Antonio Garella, che ritrae il mercante mentre porge il proprio testamento ai poveri, ai quali lasciò tutti i suoi beni per un valore di oltre 100mila fiorini d'oro, una fortuna per l’epoca: alla deposizione parteciperà l’assessore all’Ambiente Filippo Alessi, con il Gonfalone del Comune e il Corpo dei Valletti comunali.
Alle 10 sarà celebrata una Messa di suffragio, organizzata come ogni anno dalla Casa Pia dei Ceppi nella chiesa di San Francesco, dove si trovano le spoglie mortali dell’illustre concittadino, custodite dalla lastra tombale realizzata dallo scultore fiorentino Niccolò di Pietro Lamberti. Dopo la commerazione sarà possibile visitare liberamente il Museo Casa Francesco Datini in via Ser Lapo Mazzei 43.
In punto di morte il mercante, senza eredi, dispose l'istituzione del "Ceppo dei poveri di Francesco di Marco", l'odierna Casa Pia dei Ceppi. L'istituzione sorreggerà per secoli la città con l'enorme capitale. Infatti intelligenza e spregiudicatezza hanno reso Francesco di Marco Datini un simbolo della città tessile, ma in lui l'audacia e il valore nel condurre gli affari si unirono a grandi doti di benefattore, facendone uno straordinario esempio di mercante del primo Rinascimento . Fra le numerose istituzioni religiose alle quali offrì il proprio supporto vi furono i frati di San Francesco, per i quali sostenne le spese dei restauri e della decorazione interna della chiesa. Datini lasciò inoltre 1000 fiorini per la realizzazione a Firenze di un edificio dove accogliere i “gettatelli”, cioè i bambini che le famiglie non erano in grado di sostenere e che venivano abbandonati alla pubblica pietà. Quell’edificio fu il primo nucleo dell’odierno Ospedale degli Innocenti.
cb
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