Controllo alberature, procedure ordinarie e casi eccezionali
Da tempo il servizio verde pubblico aveva individuato alcune piante da abbattere nell’are a verde di pertinenza dell’asilo nido "Orto del Lupo", dove è caduto un leccio. I lavori non sono ancora iniziati e cominceranno a breve, anche a seguito delle lamentele di alcuni genitori dei bambini che frequentano la scuola preoccupati della carenza di ombra.
Il leccio caduto non era fra le piante da abbattere perché da un’analisi esterna non presentava alcun segno di carie, la corteccia del fusto non presentava lesioni e la chioma mostrava una buona vigoria dell’albero. Solo alla base era presente il corpo fruttiferi di un fungo (Ganoderma lucidum), responsabile della carie del legno, ma le dimensioni del corpo fruttifero fungino e la vigoria dell’albero facevano ritenere che la carie fosse in una fase assolutamente iniziale.
Il controllo delle alberature pubbliche viene eseguito con cadenza triennale da personale specializzato mediante la tecnica del Visual tree assestament; per le piante che evidenziano potenziali problematiche vengono eseguite indagini strumentali mediante penetrometro, uno strumento che misura la resistenza del legno.
Seguendo la logica del risk-menagement particolare attenzione viene posta nel controllo degli alberi ubicati in luoghi frequentati anche in caso di forti avversità atmosferiche. quali viali, piazze e aree a verde di pertinenza di edifici pubblici e scuole. E' comunque necessario precisare che le indagini relative alla stabilità degli alberi non hanno un’attendibilità assoluta principalmente per il fatto che è praticamente impossibile eseguire indagini sull’apparato radicale il cui decadimento, come nel caso del leccio dell'asilo nido, è causa della caduta.
Generalmente il decadimento dell’apparato radicale è associato a un deperimento della chioma o a disseccamenti di parte di essa, mentre l’albero in questione aveva una chioma in ottimo stato.
"Occorre prendere atto del fatto che non sempre è possibile prevedere la caduta di un albero - spiega Marco Mascelli, responsabile manutenzione verde pubblico -. Situazioni di questo tipo sono molto rare e nella mia più che trentennale esperienza ho memoria di soli 3 casi analoghi a quello verificatosi all'asilo di via San Vincenzo: due pioppi in via Bologna, due ippocastani in viale Borgovalsugana e una quercia colossale posta nel giardino privato di villa Niccolini; in totale quattro casi a fronte di diverse migliaia di abbattimenti di alberi individuati come potenzialmente pericolosi".
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