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Comune di Prato

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25/10/2016 16:33
Sindaco Richiedenti asilo La nuova ripartizione dovrebbe prevedere una quota di 2,5 ogni mille abitanti per una cittą di medie-grandi dimensioni

Richiedenti asilo, il sindaco scrive al prefetto di Firenze. Tutti i Comuni pratesi nella Rete Sprar

Sono attualmente 80 i richiedenti asilo accolti nella rete Sprar del Comune di Prato, una quota che andrà aumentando con la diminuzione del numero di profughi in accoglienza straordinaria fino alla messa a regime della nuova ripartizione nazionale sulla base dell’ultima circolare del Ministero dell’Interno. Come stabilito infatti dall’accordo tra Comuni e Ministero le nuove quote, che saranno rese note nei prossimi giorni, dovranno tutelare i Comuni che aderiscono al sistema Sprar con un tetto di richiedenti asilo prefissato (la quota prevista presumibilmente è di 2,5 ogni mille abitanti per città di medie e grandi dimensioni) da non superare. Per la provincia pratese, dove tutti i Comuni hanno deciso di aderire alla Rete Sprar, significherebbe un totale di meno di 600 richiedenti asilo a fronte degli attuali 700. In questa prima fase gli enti gestori restano Arci regionale e Pane e Rose, attualmente accreditati con bando pubblico.

Intanto il sindaco Matteo Biffoni ha scritto al Prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, in quanto coordinatore della ripartizione regionale, in merito agli arrivi di migranti nella nostra Regione. “Come ben sa – scrive Bifffoni - la nostra Regione è sempre stata tra le più pronte e collaborative ad accogliere richiedenti asilo nel suo territorio. La grande maggioranza dei Comuni toscani ha sempre assicurato il proprio fattivo impegno, in collaborazione con i prefetti. Devo però segnalare che la situazione, dopo l'arrivo degli ultimi 600 profughi, è arrivata ormai oltre i limiti di saturazione – sottolinea Biffoni - La Toscana ha oggi una presenza di richiedenti asilo superiore del 12% rispetto alle quote assegnate, contrariamente a molte altre Regioni che sono sotto la loro soglia; questo può comportare il serio rischio di tensioni sociali, fenomeno che è nell'interesse di tutti scongiurare e comporta un aggravio sui territori che mette in seria difficoltà le amministrazioni comunali”.

Biffoni conclude: “ Sono quindi a chiederle di intervenire presso il Ministero dell'Interno perché, valutata la situazione, blocchi nuovi arrivi in territorio toscano, riequilibrando le presenze a livello nazionale e considerando il criterio di ripartizione dei migranti non solo in base alla popolazione, ma anche rispetto alla presenza di centri Sprar e MSNA come recentemente concertato tra Anci e Ministero dell’Interno e certificato anche dall’ultima circolare sulla ripartizione a firma del ministro Alfano dello scorso 12 ottobre”. Biffoni ha comunque ribadito la necessità di ampliare la Rete Sprar a tutti i Comuni, anche per evitare conflittualità sui territori che accolgono: “Stabilire quanto prima le quote di ripartizione regionale e ampliare il sistema Sprar, con un’adesione di nuovi Comuni, sono i tasselli da cui partire per una gestione coordinata dei flussi di richiedenti asilo che, è evidente, non stanno cessando – ha ribadito Biffoni -. I numeri parlano da soli: continuano gli sbarchi e solo un sistema Sprar che sia esteso a tutti i Comuni italiani, e non gravi solo su alcuni territori, riuscirà a dare una risposta adeguata alle richieste di asilo senza mettere a rischio la tenuta sociale”.

edr

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