Porta a porta, Faggi e Alessi: "Siamo consapevoli dei problemi, ma è la strada giusta"
A una settimana dall'introduzione del porta a porta in tutta la città l'Amministrazione affronta criticità e punti di forza di un sistema che è nato 15 anni fa ed è arrivato oggi alla conclusione di un percorso che porta Prato tra le prime città italiane di medie dimensioni con la differenziata ad alti livelli. "Eravamo ben consci che ci sarebbero state settimane di difficoltà che stiamo gestendo. Da 15 anni tutte le amministrazioni hanno portato avanti un percorso condiviso per raggiungere gli obiettivi europei e regionali sulla differenziazione dei rifiuti, un percorso condiviso anche dal centrodestra che oggi se ne tira curiosamente fuori - sottolinea il vicesindaco Simone Faggi -. Questa amminsitrazione aveva due scelte: evitare di metterci le mani e lasciare i cassonetti civetta ancora a lungo là dove non era stato introdotto il sistema del porta a porta oppure affrontare il problema ma raggiungere l'obiettivo. Noi responsabilmente abbiamo proseguito il lavoro fatto, lo abbiamo concluso e oggi affrontiamo i problemi. Dobbiamo ricordare che la differenziata permette di ridurre la quantità di rifiuti da bruciare e la Toscana ha deciso di intraprendere questa strada per ridurre il numero di inceneritori sul territorio. Inoltre la legge nazionale impone giustamente che ciascuna regione sia autonoma nel ciclo di smaltimento, per evitare che i nostri rifiuti vadano in buona parte al Sud come avveniva in passato. Non vogliamo minimizzare le criticità, ma i numeri raccontano una situazione di cui i pratesi devono essere orgogliosi".
I dati. I numeri positivi a cui si
riferisce Faggi sono quelli che mettono a confronto la raccolta nel
corso del tempo: una storia che parte nel 1998, quando il rifiuto
indifferenziato mandato a bruciare negli inceneritori ammontava a
350mila tonnelate, a oggi che è stato ridotto a 120mila
tonnellate, fino a all'obiettivo di ridurre fino a 80mila
tonnellate nel 2019. "Di dati positivi ce ne sono molti - ribadisce
l'assessore all'Ambiente Filippo Alessi -. Anche
in aree densamente popolate e potenzialmente problematiche
come l'area del Soccorso nei primi 6 mesi di servizio le raccolte
differenziate hanno superato il 72% rispetto al totale dei
rifiuti raccolti, risultati analoghi in tutte le aree attivate nel
2016 per un totale di circa 41.000 abitanti
(Mezzana, Zarini e San Paolo). In altre aree dove
il Porta a Porta è attivo da più tempo come Galceti,
Santa Lucia e La Pietà le raccolte si attestano intorno
al 75% in maniera stabile".
Il Macrolotto 0 è l'ultimo quartiere interessato in ordine di tempo, dove si registrano ad oggi forti criticità: "I problemi esistevano anche prima, come ci hanno sempre segnalato i residenti, tanto che esistevano 50 piazzole di cassonetti che venivano svuotati 4 volte al giorno. Questo dà una dimensione di come anche in questo quartiere la differenziata stia funzionando, se pure con tutti i limiti - aggiunge Alessi -. La strada è tracciata, adesso interveniamo con informatori anche in lingua e con sanzioni: nel primo mese dell'anno ci sono stati 100 interventi da parte degli operatori Asm tra sanzioni e ricontatti a utenze che sbagliavano nella fase di esposizione/selezione del materiale". Nel Macrolotto 0 dove l'attivazione è stata suddivisa in tre step per garantire un contatto attento di tutte le utenze, in gran parte cinesi, con l'ausilio di informatori e interpreti in lingua. Il primo mese di raccolta riporta come risultati positivi una buona qualità dei rifiuti raccolti, anche se ancora non è possibile avere dati numerici perché vi erano in zona piazzole stradali che nel frattempo ricevevano una gran mole di rifiuti. Il sistema messo in campo è duplice: da un latro informazioni puntuali, dall'altra sanzioni.
Le criticità. I problemi sulla raccolta sono principalmente tre: l'uso improprio delle campane del vetro, intorno alle quali vengono scaricati rifiuti indifferenziati, i condomini "problematici" e i cosiddetti "sacchi neri". Sulle campane del vetro si sta facendo un lavoro di monitoraggio per spostarle il più possibili in zone visibili e di passaggio, con controlli e attività di indagine anche con l'aiuto di fototrappole per individuare i trasgressori. Per i condomini resistenti al porta a porta, circa 50 in tutta la città, Asm ha messo in campo un programma di interventi mirati in collaborazione con gli amministratori per un confronto diretto con gli abitanti, risolvendo pian piano le diverse situazioni. Sugli scarti tessili grazie all'accordo tra polizia municipale e polizia provinciale, oltre che con l'impiego delle Gav e la collaborazione degli ispettori della Regione vengono organizzati controlli mirati. "Si stanno mettendo in campo tutti gli interventi possibili, consapevoli che ci vuole del tempo. Dobbiamo velocizzare la realizzazione di aree di raccolta come quella di Oste - spiega il vicesindaco - per dare un servizio ai cittadini che per risolvere i problemi di inciviltà". Le tre aree verranno realizzate in zona Parco Prato, lungo la Tangenziale all'altezza del campo di atletica e in viale Marconi, recuperando la casa del camionista ormai in stato di abbandono. Si tratterà di aree sorvegliate sia da personale sia da telecamere 24 ore su 24 dove si potranno conferire i rifiuti, debitamente differenziati, in qualunque giorno.
Deassimilazione e scarti tessili. "Dal primo
gennaio è stata introdotta la deassimilazione, con una
tariffa differenziata per chi ha scarti tessili industriali,
secondo un sistema che aiuta soprattutto gli artigiani - illustra
l'assessore al Bilancio Monia Faltoni -, sulla
quale comunque continuiamo a lavorare ogni volta che ci segnalano
casi particolari, come quello di chi produce filati di grande
pregio, con scarti ritirati dagli stessi committenti, oppure degli
impannatori. In generale con questo sistema gli artigiani pagano
meno, tanto che a bilancio abbiamo ridotto l'entrata di un milione
di euro. A tutto questo, come ribadito più volte,
affianchiamo un costante lavoro di lotta all'evasione. Lo scopo
è quello di arrivare alla tariffa puntuale, sia per le
aziende sia per le utenze domestiche, ma trovare il giusto
equilibrio non è facile".
Fino allo scorso 31 dicembre gli scarti tessili erano
indifferenziati:
nel mese di gennaio 2017 sono state raccolte 800 tonnellate
in meno di scarti tessili non riciclabili rispetto a
gennaio 2016. Si stima una riduzione di circa il 60-70% del
residuo non riciclabile proveniente dalle aree indutriali e
artigianali (Macrolotto 1, 2, Iolo). Al contempo, come era
prevedibile, sono
aumentati gli abbandoni, e nel mese di gennaio sono stati
raccolti 51 tonnellate di rifiuti abbandonate sul suolo pubblico di
Prato (è noto però che alcuni abbandono
avvengano in altri Comuni). "Se anche i rifiuti tessili
effettivamente abbandonati fossero molti di più delle 51
tonnellate recuperate, è evidente che siamo ancora lontai
dalle 800 tonnellate di scarti tessili annui non trattati che
venivano conferiti nel domestico prima della deassimilazione -
ribadisce Alessi, che insiste sulla linea dei controlli -. Ci
vorrà del tempo ma lavoriamo per ridurre sempre di
più questo dato, con controlli costanti e attività di
indagine per individuare i responsabili". Il vicesindaco Faggi ha
annunciato anche come il tema verrà messo al centro
dell'incontro di domani con gli ispettori del lavoro della Regione
Toscana per collaborare sul contrasto del fenomeno. "Prato deve
essere orgogliosa di quello che sta facendo, prima città
toscana di queste dimensioni a raggiungere l'obiettivo della
differenziata e del riciclo - conclude il vicesindaco -. I
cittadini con le loro segnalazioni e il loro senso civico possono
aiutarci a risolvere le criticità, ma non perdiamo di vista
gli obiettivi che stiamo raggiungendo come città".
edr
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