Bene confiscato alla criminalità organizzata, il Comune lo destina all'emergenza alloggiativa
Un grande appartamento di oltre 200 metri quadri, 12 vani, oltre a un garage annesso di 24 metri quadri. E' il primo bene nel territorio comunale confiscato alla criminalità organizzata e verrà messo a disposizione della comunità pratese. L'abitazione si trova in viale Fratelli Cervi ed è stata confiscata dalla procura della Repubblica a Paolo Alberto Mancin e Alida Bernardini a seguito di una vasta operazione che nel 2012 portò la Guardia di Finanza a sequestrare beni e società in tutta Italia per un valore complessivo di 41 milioni di euro.
Oggi l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha dichiarato l'immobile disponibile per il Comune di Prato. "Faremo immediatamente domanda per poter acquisire l'appartamento, che dopo i debiti lavori sarà destinato per l'emergenza alloggiativa, dando così un'abitazione alle famiglie in difficoltà - ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni -. La confisca dei beni e il metterli a disposizione della comunità sono il miglior segnale della lotta all'illegalità. Questa casa di oltre 200 metri quadri è stata confiscata sul nostro territorio in un'operazione che partiva dalle indagini sul riciclaggio del denaro sporco in Toscana. Oggi potrà essere messa a disposizione delle persone perbene che hanno bisogno di un aiuto".
Proprio ieri 3500 persone provenienti da tutta la Toscana sono scese in strada a Prato per la manifestazione di Libera e Avviso Pubblico in ricordo delle vittime innocenti di mafia: "Lo abbiamo detto e lo ribadisco: nessun territorio può considerarsi immune da infiltrazioni della criminalità organizzata, per questo è fondamentale mantenere alta l'attenzione da parte delle istituzioni e di tutta la società civile - ha sottolineato Biffoni -. Gli amministratori, le donne e gli uomini delle forze dell'ordine, della Procura, delle istituzioni e i tanti cittadini che ieri hanno manifestato nel nostro centro storico e letto i mille nomi delle vittime innocenti di mafia sono il segnale di un territorio dove tutti lavoriamo compatti per contrastare ogni forma di illegalità".
edr
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