Progetto Outsider, stabile il numero dei tossicodipendenti contattati dagli operatori
Rispetto ad un anno fa l’utenza di tossicodipendenti entrata in relazione con gli operatori del progetto Outsider, che vede come promotori il Comune di Prato e la Asl e che ha come finalità quella di creare un ponte tra i consumatori di droghe e i servizi socio-sanitari, è rimasta stabili.
È quanto emerso nel corso dell’audizione degli operatori del progetto e del Serd (Servizio dipendenze) della Asl davanti alle commissioni consiliari III (sicurezza urbana) e V (politiche sociali), presiedute rispettivamente da Luca Roti e Gabriele Alberti.
Gli operatori hanno riferito che nel periodo marzo 2016-marzo 2017, i contatti sono stati 711 su 242 persone (192 uomini e 50 donne).
Il 75% dei contati sono di carattere approfondito, cioè riguardano consulenze specifiche e l’orientamento, l’invio e l’accompagnamento ai servizi socio-sanitari. In questo contesto, ad esempio, gli accompagnamenti al Serd sono stati 7.
La provenienza dei consumatori è per il 30% da Pistoia (73 persone), il 17% da Firenze (42 persone), il 39% da Prato (94 persone) e il 6% da fuori regione (33 persone).
Per quanto riguarda i 94 consumatori di droghe di Prato l’1% sono minorenni, il 32% appartengono alla fascia d’età tra i 18 e i 25 anni, il 28% alla fascia d’età 26-35 anni, il 39% sono over 35.
Le droga più diffusa è l’eroina, ma è fortemente utilizzata anche la cocaina. Secondo il Serd sono diminuiti casi di overdose.
A causa dell’inasprimento della repressione, la presenza dei tossicodipendenti sul territorio è diventata più liquida, cioè non c’è più un luogo preciso e sempre uguale in cui trovarli, e questo ha fatto sì che il consumo ora avvenga in zone a rischio dal punto di vista sanitario.
Si è notato, infine, che gli interventi di repressioni, a seconda della città in cui vengono effettuati, provoca spostamenti temporanei sulle città vicine. “Questo aspetto conferma una serie di osservazioni fatte anche in passato e ci descrive il territorio di area vasta che va da Pistoia a Firenze come un territorio complicato”, ha detto il vicesindaco Simone Faggi. “E questo mi fa dire che sempre di più serve operare con politiche di contrasto coordinate, per operare nella dimensione dell’area vasta e non di un solo territorio”.
Secondo Faggi, “i risultati positivi del progetto Outsider dimostrano che il tema della tossicodipendenza non si può affrontare solo con la repressione, che pure deve esserci, e senza la prevenzione e l’intervento degli operatori di strada e di prossimità, perché altrimenti si realizzerebbe il ponte che riesce a mettere in comunicazione i consumatori con i servizi socio-sanitari”.
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