L'assessore Faltoni: "Il nostro un bilancio flessibile, in equilibrio tra rigore e investimenti"
“L’equilibrio tra rigore, attenzione alla
regolarità dei conti e investimenti in opere pubbliche e
servizi ha da subito caratterizzato la nostra azione
amministrativa: il disavanzo tecnico che abbiamo
“ereditato” dalle gestioni precedenti, non è
certo spuntato fuori all’improvviso, ma era già stato
accertato da questa Amministrazione in fase di approvazione del
Bilancio consuntivo 2014 con la delibera n° 25 del 14 maggio
2015, che anzi accertava una cifra di 36 milioni, maggiore quindi
di quella contestata dalla Corte dei Conti. Contestualmente
approvammo un piano di rientro in 28 anni, così come la
legge in quel momento concedeva a tutti i Comuni».
Così l’assessore al Bilanci Monia Faltoni ha spiegato
oggi pomeriggio alla Commissione consiliare Sviluppo Economico e
Finanze, presieduta da Cristina Sanzò, la vicenda della
delibera con cui la Corte dei Conti contesta al Comune di Prato un
disavanzo di 30 milioni e rotti di euro relativamente al bilancio
2012, approvato dalla giunta Cenni, chiedendo un piano di rientro
dell’ammanco e manovre correttive. Alla riunione erano
presenti anche i sindaci revisori, Marco Menicagli (presidente),
Egidio Bartalini e Stefano Bertini, che hanno rassicurato
sull'equilibrio delle finanze comunali. In Commissione è
stata fatta anche una prima analisi del Consuntivo 2016, che il 30
maggio approderà sui banchi del Consiglio comunale.
Il piano di rientro approvato nel 2015 dal Comune di Prato ha
scadenza nel 2042 e prevede un rientro annuo pari a 1 milione e 293
mila euro. Tra il 2015 e il 2016 il Comune è rientrato dal
disavanzo per le quote stabilite nel piano, in totale 4.721.000
euro, più dei 2.587.379 euro previsti. Il nodo della
questione è la diversa interpretazione data dalla Corte dei
Conti rispetto al Comune del Decreto Ministeriale del MEF del 2
aprile 2015, che per deficit ordinari indicava un piano di
finanziamento nell’arco massimo di tre anni. Il Comune, come
molte altre municipalità in Italia, ha invece
interpretato il disavanzo come straordinario, disponendo appunto un
riassorbimento spalmato su 28 anni. In realtà, in base alle
più recenti normative in materia, dettate dalla manovra
fiscale degli Enti locali del Decreto Legge 50 del
2017, il disavanzo straordinario da finanziare fino al 2042
ammonta a 22 milioni, mentre la parte restante, 8 milioni, è
da coprire entro tre anni. Su questo l’Amministrazione
elaborerà delle misure correttive. Come ha sottolineato l
assessore Faltoni nella sua relazione, a riprova della salute del
bilancio comunale pratese vi sono i due indicatori della
liquidità e dei tempi di pagamento da parte dell
Amministrazione: il resoconto 2016 indica un aumento della
disponibilità di cassa, attestandosi a 18.600.000 euro,
mentre i pagamenti di debiti commerciali sono passati da 117 giorni
del 2014 a 34 giorni. Un bilancio flessibile insomma, dotato di
spazio di manovra. Nel 2016 inoltre il Comune non ha dovuto mai far
ricorso agli anticipi di tesoreria presso la Cassa Depositi e
Prestiti, risparmiando così 254.000 euro di interessi
passivi rispetto al 2014. La spesa corrente è aumentata di
5,5 milioni di euro, ma ha una diversa composizione: calano le
spese per il rimborso dei mutui contratti dal Comune e quelle di
gestione, mentre aumentano quelle legate a servizi, scuola,
sicurezza e sociale, sport e mobilità. I sindaci revisori
hanno affermato di condividere l attenzione dell ente sulle
effettive riscossioni di multe e tributi, constatando "una tendenza
al miglioramento" nel recupero dell evasione, anche se non
giudicano questo aspetto ancora sufficiente. Hanno ritenuto infine
positivi il minor indebitamento segnato nel 2016 e la riduzione dei
tempi di pagamento.
cb
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