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Comune di Prato

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25/05/2017 16:07
Faltoni Monia Bilancio Taglio del 37% delle spese improduttive rispetto al 2014. Il 30 maggio il documento contabile in Consiglio per l'approvazione

Calo delle spese di gestione e recupero dell'evasione fiscale: presentato il Rendiconto di Bilancio 2016

Le entrate tributarie sono state aumentate senza ritoccare il prelievo fiscale attraverso l'emersione dei crediti: sulla Tari eliminati gli avvisi bonari di pagamento per accorciare i tempi di riscossione dell'evasione

Un bilancio solido, costruito su entrate certe, puntando sul recupero dell’evasione e sul calo delle spese di gestione, diminuite di oltre un terzo in tre anni: sono queste le caratteristiche del Rendiconto di gestione 2016, che il 30 maggio approderà sui banchi del Consiglio comunale.

Stamani il resoconto è stato illustrato alla Commissione consiliare Finanze, presieduta da Cristina Sanzò, dall’assessore al Bilancio Minia Faltoni e dal Ragioniere capo Davide Zenti. Nel triennio 2014-2016 la spesa corrente del Comune è calata quasi del 6%, passando da 185.500.000 euro a 174.800.000. Rispetto all’anno scorso la spesa corrente è aumentata di 5,5 milioni di euro, ma ha una diversa composizione: calano le spese per il rimborso dei mutui contratti dal Comune e quelle di gestione, mentre aumentano quelle legate a servizi, scuola, sicurezza e sociale, sport e mobilità: «E’ aumentata la spesa per dare servizi ai cittadini, che è poi la “mission” di un Comune, fornire servizi di qualità ai propri cittadini – dice l’assessore Faltoni. Tra le varie voci di spesa che compongono il capitolo, segnano infatti  un – 36,68% quelle istituzionali e di gestione, come il -55% di debito pubblico dovuto alla contrazione di mutui e l’azzeramento del ricorso all’anticipazione di cassa: «Non vi è stata alcuna anticipazione di tesoreria né nel 2016 e neanche in questa prima parte del 2017 – sottolinea l’assessore Faltoni – Anzi, alla data odierna la disponibilità di cassa è  18.650.000 euro. Contando che al nostro arrivo nel 2014 il Comune raggiunse il picco massimo di anticipazione di tesoreria con un deficit di cassa di 27.966.194 e che al 31 dicembre 2016 avevamo un fondo cassa di 27.861.616, significa che il Comune di Prato in tre anni e mezzo è riuscito a riassorbire oltre 54 milioni di euro». Questo comporta anche un risparmio di 254.000 euro di interessi passivi.

 «Questo è il rendiconto di metà mandato, quindi politicamente importante perché si cominciano a vedere i frutti delle nostre scelte sul bilancio e il lavoro fatto fin dal nostro insediamento per ridurre le spese, ad esempio con l’efficientamento energetico di tutti gli edifici comunali». Le risorse tributarie  2016, 142.686.000 euro, 1,6 milioni in più rispetto al 2015, sono state reperite senza aumentare la pressione fiscale ricorrendo al recupero dell’evasione: sull’Imu il recupero dell’evasione è passato da 4,3 milioni a 6,4 milioni di euro, mentre sulla Tari vi è 1,3 milioni in più, passando da 45 milioni di fatturazione nel 2015 a 46,3 milioni. L’aumento con l’emersione della base imponibile sulla Tari, dove si registra la maggiore evasione, è dovuta anche all’adozione di una diversa strategia sul recupero decisa dal Comune: scaduto il termine di pagamento non ci sono più gli avvisi, ma passati 6 mesi si passa all’ingiunzione da parte di Sori, accorciando e quasi dimezzando i tempi di recupero del credito.   

A riprova della solidità del bilancio comunale pratese vi sono poi  i due indicatori della liquidità e dei tempi di pagamento da parte dell’Amministrazione: il resoconto 2016 indica un aumento della disponibilità di cassa, attestandosi a 18.600.000 euro, mentre i pagamenti di debiti commerciali sono passati da 117 giorni del 2014 a 34 giorni.

 Per quanto riguarda le spese in conto capitale per servizi ed interventi, sono quasi triplicate, passando da 7 milioni del 2014 a quasi 22 milioni nel 2016, mentre gli investimenti in opere pubbliche, tra scuola, sport, cultura, mobilità, sicurezza e altro, superano i 30 milioni.

cb

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