Smaltimento scarti tessili, il punto con la Regione
Con il 1° luglio infatti, con l’adozione del nuovo regime da parte dei Comuni di Montemurlo e della Val di Bisenzio, si è completata la deassimilazione in tutto il territorio della provincia. Ad oggi, gli scarti tessili da smaltire sono oltre 40mila tonnellate l’anno e la chiusura della discarica del Cassero ha creato notevoli difficoltà per le imprese autorizzate al ritiro e smaltimento, con pesanti conseguenze sulle imprese.
A seguito dell’incontro, la Regione si è impegnata a individuare, nell’ambito del territorio regionale, tutti gli impianti adeguati alla raccolta in discarica o allo smaltimento dei rifiuti speciali. Se da un lato gli scarti tessili possono essere in gran parte riciclabili e non nocivi, dall’altro lato l’accumulo di grandi quantità all’interno dei magazzini diventa un fattore di rischio per la sicurezza ambientale, soprattutto per le elevate temperature di questa estate. E’ dunque fondamentale che le aziende possano contare su un servizio puntuale di ritiro e che gli operatori autorizzati a ritirare gli scarti possano avere spazi in cui conferire il materiale raccolto. A fronte della mappatura fatta dalla Regione Toscana degli impianti esistenti e adeguati allo smaltimento di scarti tessili saranno necessari ulteriori approfondimenti tecnici per trovare soluzioni strutturali. La quantità totale di scarti tessili che a breve la Toscana dovrà essere in grado di smaltire sarà ben superiore, data la scadenza del 1° gennaio 2018 quando inizieranno a deassimilare altri importanti territori come la piana fiorentina con Sesto Fiorentino, ma soprattutto tutti gli altri comuni che insistono sul distretto tessile come Calenzano e Campi Bisenzi, oltre ai comuni di Agliana, Quarrata e Montale nella provincia di Pistoia.
edr
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