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Comune di Prato

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19/09/2017 15:25
Sindaco Polizia municipale Previste sanzioni pesanti per i clienti. Intensa l'attivitą di controllo anche in aree private

Contrasto al fenomeno della prostituzione, stringente regolamento della Polizia Municipale

Il Comune di Prato ha implementato l'impegno sulla lotta allo sfruttamento aiutando le donne attraverso il progetto anti tratta

Il controllo del territorio da parte della Polizia Municipale si basa su un regolamento, approvato nel 2012 e modificato nel 2014, che a Prato fornisce già strumenti efficaci per contrastare il fenomeno della prostituzione. In particolare l’articolo 30 del regolamento agisce su due fronti. Da un lato punisce chi svolge l’attività con modalità che offendano la pubblica decenza ovvero turbi il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui essi sono destinati, prevedendo una sanzione di 166,66 euro. Dall’altra colpisce in maniera forte i clienti che in luoghi pubblici, ovvero aperti o in vista del pubblico, contrattino ovvero concordino prestazioni sessuali a pagamento, oppure si intrattengano, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano palesemente l’attività di prostituzione. I clienti sono soggetti a una sanzione pecuniaria di  400 euro e alla possibilità di sequestro amministrativo del veicolo: proprio applicando questo articolo la Polizia Municipale ha  proceduto alla confisca definitiva di autovetture, un provvedimento praticamente unico in Italia. "Il regolamento a Prato esiste ed è stringente, come il consigliere Berselli dovrebbe ben sapere - spiega il sindaco Matteo Biffoni -. Il provvedimento del Comune di Firenze prevede sanzioni diverse e l'arresto: ne valuteremo l'efficacia e la validità anche dal punto di vista giuridico, ma non sarà l'inasprimento delle misure nella città fiorentina a cambiare la situazione a Prato dove già abbiamo un regolamento forte".

“I provvedimenti che si possono mettere in campo per contrastare il fenomeno della prostituzione, che in Italia ricordiamo non è un reato, ma soprattutto gli interventi per combattere lo sfruttamento della prostituzione devono essere mirati e calati sul territorio – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Il regolamento in vigore, che ho trovato, è già rigoroso e utile a disincentivare i clienti. Come sappiamo però il fenomeno in città è diffuso soprattutto nelle abitazioni e nei così detti centri massaggi dove vengono fatti controlli e attività di indagine. Più volte sono stati sottoposti a sequestro abitazioni e attività dove era palese che si svolgesse attività di prostituzione, anche se è molto difficile accertare lo sfruttamento, quindi il reato. Tanto che nei casi più noti di appartamenti in zone critiche come in via San Bartolomeo la procura non ha avvisato le condizioni per confermare il sequestro”. Il sindaco Biffoni sottolinea poi come sia necessario intervenire soprattutto nel contrasto al fenomeno dello sfruttamento: “Su questo ovviamente non ha competenza il Comune, ma comunque ci siamo attivati con l’unità di strada per monitorare la situazione e, là dove ci sono state le condizioni, per assistere le donne sfruttate attraverso il progetto anti tratta Satis, Sistema anti tratta toscano interventi sociali, a cui aderisce la città di Prato”.

edr

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