Il Tar conferma la chiusura della sala scommesse di via Roma ordinata dal Comune
Il Tar della Toscana ieri ha respinto la richiesta di sospensione dell'efficacia e annullamento del provvedimento di chiusura della sala scommesse di via Roma 292/294, emesso dal Comune di Prato un mese fa per il mancato rispetto della distanza minima consentita dalla piscina comunale, considerata luogo sensibile dall'art. 4 della legge regionale 57/2013 in materia. La Polizia Municipale ha accertato che dall'ingresso del punto vendita a quello della piscina due diversi percorsi pedonali sono entrambi inferiori ai prescritti 500 metri. I rappresentanti dell'esercizio hanno impugnato il provvedimento ottenendo una sospensione pro tempore, ma ieri i giudici amministrativi si sono espressi ritenendo non fondati i presupposti per la richiesta di sospensione dell’esecuzione dell'atto impugnato. Come si legge nell’ordinanza del Tar, all’epoca del rilascio della licenza di Pubblica Sicurezza da parte della Questura era già vigente la legge regionale 57/2013, che prescrive la distanza minima di 500 metri, da cui consegue l’infondatezza del motivo addotto dai ricorrenti della violazione del previgente regolamento comunale, che prescriveva una distanza minore.
La sala scommesse potrà quindi essere chiusa.
cb
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