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Comune di Prato

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30/10/2017 15:29
pasquinelli Polizia municipale L'intervento del Nucleo di Polizia Ambientale della Municipale

Polizia municipale, denunciati due imprenditori per ritiro irregolare di scarti tessili

Gli scarti venivano ritirati come merce con mezzi non iscritti all'albo nazionale gestori ambientali e destinati alla filatura senza le necessarie opere di igienizzazione

E’ stato grazie alla segnalazione di un cittadino, insospettito  dal carico di numerosi sacchi neri su un furgone telonato, che è cominciata l’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Ambientale della Municipale che ha portato alla denuncia del titolare cinese di un pronto moda sito in Prato,  zona San Giusto e del titolare italiano di due aziende, una filatura del pistoiese e una ditta di produzione di prodotti tessili, localizzata nel comune di Montemurlo. 

Dal controllo effettuato infatti presso il pronto moda pratese, volto ad accertare con quali modalità venissero gestiti i rifiuti prodotti da tale ditta, mediante la ricostruzione dell’interno ciclo aziendale, è emerso che gli scarti di produzione, costituiti da ritagli tessili  accoppiati a carta modello, anziché venire correttamente ritirati da aziende titolate alla gestione di rifiuti venivano impropriamente dequalificati come merce, ritirati con mezzi non iscritti all’apposito albo Nazionale Gestori Ambientali ed infine destinati alla filatura senza venire sottoposti alle necessarie opere di igienizzazione previste invece dalla normativa vigente.

Tutto questo si traduceva in un notevole abbattimento dei costi, sia per l’azienda cinese che si vedeva ritirare i propri rifiuti in maniera del tutto gratuita, che per le due aziende italiane, gestite dal medesimo soggetto,  che si trovavano materia prima da lavorare e trasformare in prodotto finale eludendo tutta la filiera prevista per il recupero dei rifiuti.

E’ pertanto scattata la denuncia per i due soggetti, in concorso tra loro, per il reato di gestione illecita di rifiuti non pericolosi; gli stessi rischiano adesso l’arresto da 6 mesi a 2 anni e/o l’ammenda da  2.600 ad  26.000 euro. Nei confronti dell’azienda cinese è inoltre stata emessa la sanzione di 516,67 euro per non aver tenuto in maniera corretta il registro di carico e scarico dei rifiuti.

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