“Cittadini del Mondo – Passaggio in India" festeggia 10 anni con una nuova spedizione a Cochin
Il progetto “Cittadini del Mondo – Passaggio in India” per la promozione della salute mentale compie dieci anni e festeggia con un nuovo viaggio-missione dal 10 al 26 novembre a Cochin che coinvolgerà l'Asl Toscana Centro, il Comune di Prato, gli studenti di superiori e università e alcune associazioni del territorio. Alla spedizione quest'anno parteciperà anche l'assessore all'Istruzione pubblica e Pari Opportunità Mariagrazia Ciambellotti, oltre al responsabile del progetto Lamberto Scali, 3 studenti del Liceo di Scienze umane Rodari, 7 studenti universitari di Scienze della Formazione e Cooperazione internazionale, 8 ragazzi della Polisportiva Aurora, 4 operatori dell'Asl e uno psichiatra del Dipartimento. Al gruppo quest'anno si uniranno il fotografo e scrittore Davide Cerullo e la prof.ssa Serena Magnini con il compito di realizzare un libro fotografico. Il progetto è rivolto ai giovani della Provincia di Prato, ma è anche un progetto di salute partecipata fra mondo del volontariato laico e religioso, privati cittadini, istituzioni locali, ASL Toscana Centro e Regione Toscana.
L’obiettivo principale è favorire una rete di solidarietà internazionale fra India e Italia per promuovere la salute mentale e ridurre lo stigma e i pregiudizi rispetto alle persone che soffrono di malattie psichiatriche. Inoltre l'iniziativa, in collaborazione con il dr. Alfio Naldoni, promuove anche il progetto: “ Un Prato per l’India” per la prevenzione e le cure odontoiatriche.
Il viaggio approda al Settlement (Manicomio di Cochin, Stato del Kerala - India) dove vivono le persone meno fortunate che un tempo venivano segregate e private dei diritti di cittadinanza. "Quando siamo arrivati al Settlement la prima volta nel 2007 - scrive il dottor Lamberto Scali - poche persone avevano il coraggio di entrarci e quando lo facevano si limitavano a dare un contributo economico per poi allontanarsi velocemente. Noi, invece, abbiamo portato “ l’assemblea di reparto”, in cui tutti gli ospiti del Settlement possono esprimere i loro bisogni, le loro esigenze soggettive e quasi sempre alla fine dell’incontro ci donano la loro voce, le loro canzoni, le loro storie. Il raccontarsi, il narrarsi, sono aspetti fondamentali del progetto e anche quest’anno faremo una piccola pubblicazione che raccolga le storie e i contributi dati dai partecipanti" .
cb
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