Bambina di 12 anni investita da un'auto in via Genova, dopo due mesi di ricerche individuata l'automobilista
Mesi di indagini, ricerche e vaglio di immagini delle telecamere hanno portato la Polizia Municipale a individuare i responsabili di tre incidenti stadali. La Polizia Municipale di Prato è da sempre impegnata nella ricerca di automobilisti che si sono dati alla fuga in incidenti stradali, specialmente in tutti quei casi in cui la controparte è rimasta ferita. Si tratta di casi in cui l'ipotesi è integrata una responsabilità di carattere penale, attraverso la cosiddetta omissione soccorso. "Voglio ringraziare gli agenti della Municipale per l'impegno e la costanza con cui portano avanti le indagini. Negli ultimi anni a Prato, grazie anche alle numerose telecamere presenti sul territorio, sono stati rintracciati i responsabili di incidenti stradali, in particolare in caso di omissione di soccorso - ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni -. Nel caso dell'incidente di via Genova, in particolare, siamo contenti di aver potuto dare una risposta alla famiglia della bambina che aveva immediatamente lanciato un appello per rintracciare il responsabile del sinistro".
Grazie a un costante lavoro è stato individuato il responsabile dell'incidente accaduto alla fine di novembre in via Genova, nel quale una bambina di 12 anni fu investita da una Fiat Punto di colore nero, la cui conducente aveva lasciato alla bambina un numero di cellulare che però si era dimostrato inutile per rintracciarla. Ne seguì un accorato appello della famiglia sui social e sui giornali locali per riuscire ad individuare quella macchina e quella persona, dal momento che nessuno aveva preso il numero di targa.
Gli agenti dell’Ufficio Sinistri, coadiuvati dal personale del Nucleo di Sicurezza Urbana dello stesso comando, hanno setacciato senza posa il territorio alla ricerca di quel modello di veicolo per circa due mesi e finalmente sono riusciti a individuare l’auto e la conducente che erano rimasti coinvolti nell’incidente. La donna, che ha fornito una sua giustificazione dei fatti che ora è al vaglio degli inquirenti, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni stradali, con la possibile aggravante della fuga.
In altri due incidenti, seppure senza feriti, altri veicoli che avevano provocato il sinistro si erano dileguati, ma anche qui grazie a un paziente e lungo lavoro di ricerca sul territorio i loro conducenti sono stati individuati e sono stati portati alle loro responsabilità. Il primo caso risale alla fine di dicembre, quando un autocarro condotto da una persona di nazionalità cinese aveva gravemente danneggiato un’abitazione presso la rotatoria tra via Cava e via Allende e si era dato alla fuga.
In questo caso sono state utili le immagini della telecamera di videosorveglianza sulla rotatoria e le registrazioni delle altre telecamere di ultima generazione le quali sono in grado di leggere istantaneamente le targhe dei veicoli che transitano. A questi strumenti innovativi si è unita l’azione di controllo degli agenti dell’Ufficio Sinistri e di quelli del Nucleo di Sicurezza Urbana, prima per individuare la targa del veicolo e poi per fermarlo direttamente su strada: alla vista degli agenti il responsabile non ha potuto che confessare il suo coinvolgimento nell’incidente, seppure dopo molti giorni dal suo accadimento.
L'altro sinistro, verificatosi al fine ottobre in via Emilio Abati, una vettura durante la notte aveva gravemente danneggiato un altro veicolo in sosta riuscendo ad allontanarsi. I proprietari avevano chiesto aiuto agli agenti dell’Ufficio Sinistri che, qui grazie ad un’indagine portata avanti, in questo caso, sui pezzi di carrozzeria trovati sulla strada, sulle officine di riparazione e sulle piazze di rivendita dei veicoli incidentati, hanno individuato il veicolo ricercato, una autovettura Citroen C4 Picasso. La comparazione dei pezzi trovati dagli agenti sul luogo dell’incidente rispetto al veicolo ancora danneggiato non ha lasciato dubbi sulle responsabilità del conducente, un cittadino di nazionalità cinese.
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