Nino Pinto, un poeta schivo e raffinato
La Biblioteca Lazzerini rende omaggio al poeta Nino Pinto, pratese d’adozione, dedicandogli un’esposizione delle sue opere, donate alla Biblioteca dai suoi due amici pratesi Giuseppe Stea e Laura Berti. Le opere saranno esposte nelle vetrine della galleria espositiva dal 10 al 20 aprile, e saranno visibili durante gli orari d’apertura della Biblioteca.
Nato a Lecce dove è morto il 6 aprile 2016, Nino Pinto ha vissuto a Prato per quasi quarant’anni. Per il suo stile raffinato ma anche per la sua personalità schiva e riservata è stato definito un “moderno Leopardi”.
Dopo un breve periodo di insegnamento in un liceo classico, collabora al Trésor de la langue française a Nancy per la sezione etimologica, occupandosi degli italianismi in francese. Grande filologo, lavora successivamente al CNR come ricercatore presso l’Accademia della Crusca.
Nel 1999 esordisce in poesia con Fiori di cera, seguito nel 2000 da Terrecotte, nel 2002 da Tavolette di argilla e La rappresentazione di altro, nel 2003 da Composizioni, nel 2004 da Libro di poesie e nel 2005 da Alghe. Ha scritto anche novelle, testi teatrali e articoli per la rivista Vernice.
Di lui Elio Andriuoli dice: “Emerge da queste raccolte la figura di un poeta dalla netta personalità, capace di rapide sintesi, ma anche di più ampie aperture al canto; dotato di una solida tecnica espressiva, che gli consente di raggiungere esiti di notevole effetto e dotato anche di una propria visione del mondo, fra tragica e serena, che gli permette di toccare risultati di sicura originalità, come avviene specialmente in certe poesie nelle quali memoria e tempo presente si fondono in versi veloci e compiutamente conclusi”.
INFO:
Biblioteca comunale Lazzerini
Via Puccetti 3 – Prato
Tel. 0574 1837800-7828
www.bibliotecalazzerini.prato.it
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