Una grande festa in centro per celebrare il 25 aprile
Grande partecipazione stamani alla Festa del 25 aprile organizzata dal Comune di Prato per il 73° anniversario della Liberazione dall'occupazione nazifascista. Le celebrazioni sono iniziate stamani con i rintocchi della campana di Palazzo Pretorio, "La Risorta", e la deposizione di corone di alloro ai Monumenti ai Caduti e cippi commemorativi da parte di una delegazione istituzionale guidata dalla presidente del Consiglio comunale Ilaria Santi e Massimo Nocentini dell'Associazione Nazionale Partigiani Anpi. Con grande emozione all'omaggio alla stele di Schignano era presente anche il partigiano Renato Pozzi, classe 1924.
Al termine della Messa nella Cattedrale di Santo Stefano, da piazza del Duomo è partito il corteo verso piazza Santa Maria delle Carceri con in testa il Corpo dei Valletti comunali, il Gonfalone del Comune di Prato, il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Rosalba Scialla e il sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli. Erano presenti inoltre l'assessore regionale alle Attività Produttive Stefano Ciuoffo, i consiglieri regionali Ilaria Bugetti e Nicola Ciolini e i i neoparlamentari Erica Mazzetti, Giorgio Silli e Patrizio La Pietra. In piazza S.M. delle Carceri si è tenuta la tradizionale cerimonia militare con l'Alzabandiera solenne e la deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti, alla presenza delle massime autorità civili e militari della città, Anpi, Aned e associazioni combattentistiche e d'arma.
Subito dopo la cerimonia si è spostata in piazza del Comune, dove tra bandiere, labari, l'Inno italiano, Bella ciao e canti partigiani e popolari hanno preso la parola la presidente provinciale di Anpi Angela Riviello, il professore emerito dell'Università degli studi di Firenze Maurizio Fioravanti e il sindaco Matteo Biffoni. Nel suo intervento la presidente Riviello ha voluto ricordare Vivetta Romolini, la partigiana Tata, protagonista importante della Resistenza pratese scomparsa l'anno scorso, che nel primo anniversario del 25 aprile affermò che quella festa segnava un nuovo inizio, nonostante gli anni di sofferenze e violenza subiti durante la guerra: «La prima cosa da combattere è l'invito ad archiviare la storia - ha detto Riviello - perchè il "mostro" non ha sempre la stessa faccia, ma ha sempre gli stessi comportamenti. Per questo è giusto ricordare e festeggiare il 25 aprile, ma con lo spirito di chi guarda avanti, non con nostalgia». Il professor Fioravanti, da storico delle Costituzioni moderne, ha ricordato le origini della nostra Costituzione repubblicana, determinata dal 25 aprile 1945: «La Nazione italiana il popolo italiano traggono origine da quegli anni e la Costituzione ne è la sintesi - ha affermato il docente - In seguito anche alla "fusione fredda" del 1861, nel nostro Paese storicamente non c'era una spiccata tradizione all'unità politica. Il sentimento nazionale è nato con la lotta al nazifascismo».
In conclusione il sindaco Biffoni ha fatto riferimento al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, operato d'urgenza ieri a causa di un malore, bersagliato sul web dai "leoni da tastiera" con commenti ingiuriosi: «E' giusto oggi festeggiare il 25 aprile, la Costituzione e la Resistenza, ma riprendiamo anche il filo culturale che ci ha portato alla Liberazione della città e della Nazione - ha detto il sindaco - Riprendiamo in mano il bandolo della matassa riconoscendo l'altro, il rispetto della persona e di chi si occupa della cosa pubblica. C'è una soglia da non superare, è sempre necessario il rispetto per chi opera per il bene comune partendo da idee diverse».
La giornata di festa è poi proseguita nel pomeriggio con il concerto della Filarmonica Puccini e dell'Ensemble "Tacito Accordo", musica popolare e d'autore, per chiudere in allegria la Festa di tutti.
cb
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