In approvazione a inizio 2019 il nuovo Piano Operativo del Comune
Verrà approvato all'inizio del prossimo anno il nuovo Piano Operativo del Comune di Prato, il quarto piano regolatore nella storia della città, che andrà a sostituire quello - attualmente vigente - dell'urbanista Bernardo Secchi, approvato a metà degli anni novanta.
Ad illustrare questa mattina in Palazzo Comunale tutti i passi che porteranno all'approvazione definitiva, l'assessore all'Urbanistica Valerio Barberis, il presidente della Commissione 4 - Urbanistica, Ambiente e Protezione Civile Massimo Carlesi, e alcuni componenti dell'Ufficio di Piano, ovvero il dirigente Francesco Caporaso e gli architetti Pamela Bracciotti e Antonietta Perretta.
Il Piano Operativo è frutto di 18 mesi di lavoro - l'avvio del procedimento risale a dicembre 2016 - ma già da giugno 2014, anno in cui è stato deciso l'atto di indirizzo, la Commissione ha esaminato un totale di 74 Piani attuativi, di cui 38 approvati definitivamente, 5 ancora in fase di approvazione, 25 archiviati e 6 sospesi. Le richieste di fattibilità urbanisitica esaminate sono state invece 47, di cui 33 esitate con parere contrario, 12 con parere favorevole e 2 sospese.
"Da qui a settembre abbiamo già in programma 14 sedute della Commissione consiliare, tra cui sei nel solo mese di agosto" - ha dichiarato il presidente della Commissione Massimo Carlesi. "Il nostro obiettivo è arrivare all'adozione del Piano in sede di Consiglio entro il 17 settembre, per poi arrivare all'approvazione definitiva - dopo la fase delle osservazioni e delle controdeduzioni - nei primi mesi del 2019, entro la fine della legislatura". Carlesi ha poi aggiunto che l'adozione del nuovo Piano è un atto importantissimo per lo sviluppo della città sia sotto il profilo urbanistico che sociale: "Appena approvato il Piano sarà da subito possibile partire con cantieri di piccole e medie dimensioni, smuovendo così l'economia e creando quindi lavoro". Un piano quindi che risponde in modo più flessibile alle esigenze della città.
L'assessore Barberis ha spiegato invece la visione con la quale si è mossa l'Amministrazione nell'ideazione del Piano: "L'obiettivo principale era liberare le energie della città, cioè sfruttare a pieno tutte le potenzialità che non era stato possibile utilizzare fino ad oggi. Per farlo abbiamo puntato sui due temi principali, quello del riuso edilizio e quello dell'ambiente, in un'ottica non di mero abbellimento della città, bensì di salute pubblica".
Smuovere la microedilizia per far girare l'economia è uno dei concetti chiave del Piano, con vantaggi anche per tutti i cittadini che si troveranno di fronte a procedure amministrative più snelle e cambi di destinazione d'uso più flessibili, come ha illustrato il dirigente Francesco Caporaso: "Prima le costruzioni sopra i 2.000 metri quadri in genere erano soggette a Piani di recupero urbano, un percorso lungo e abbastanza costoso, che sempre più spesso vedono imprese e investitori fare un passo indietro. Una volta approvato il Piano, le trasformazioni edilizie potranno essere fatte tagliando almeno otto mesi di procedure amministrative". Diventa quindi più semplice trasformare ad esempio un cinema in disuso - l'ex Cristall - in fondo commerciale. Oltre 700 istanze già presenti sui tavoli degli uffici competenti potrebbero potenzialmente venire sbloccate.
"Questa Amministrazione in quasi cinque anni ha approvato il Piano d'azione per l'energia sostenibile (Paes), il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), il Piano Operativo e il Piano per la Smart City - ha detto infine Barberis - Abbiamo praticamente svolto la pianificazione della città dei prossimi 15 anni."
sl
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