salta la barra


Comune di Prato

 indietro
20/07/2018 10:07
Mangani Simone Cultura Alla Corte delle Sculture della Lazzerini, lunedì 23 luglio alle 21.30. Ingresso libero

Maledetto pratese: il recital di Marco Baliani chiude la rassegna

Il poliedrico artista interpreterà alcuni brani tratti da “La pelle”

Saranno le letture e narrazioni dell’attore e drammaturgo Marco Baliani a chiudere le iniziative promosse dal Comune in occasione del 120° anniversario della nascita di Curzio Malaparte, organizzate con l’apporto di diversi enti e associazioni culturali del territorio e coordinate dalla Biblioteca Lazzerini. Un evento da non perdere, inserito anche all’interno del cartellone di Prato Estate,  che si terrà alle ore 21.30 nella Corte delle Sculture della Lazzerini , che vedrà sul palco   Marco Baliani  in  La pelle che indossiamo. 

Il poliedrico attore, autore e regista che ha dato vita al teatro di narrazione e che nel 2009 è stato interprete e regista proprio di un omonimo spettacolo teatrale tratto da “La pelle”, leggendo alcuni frammenti dell’opera di Malaparte e narrando episodi legati all’autore, condurrà gli ascoltatori a esplorare anche “la pelle” di Malaparte, il rivestimento con cui lo scrittore-giornalista-reporter ha protetto la sua figura, inventando, in anticipo sui tempi, un’icona visiva di se stesso.

Così Baliani introduce lo spettacolo:

E di questa esperienza, maturata proprio qui, a Prato, vorrei parlare.

Come nei dipinti di Bacon o nelle sculture di Hirst, di colpo l'involucro esterno, la pelle, non protegge più, e appare allora l'indicibile che da sempre lo riempie, la materia vivente, pulsante, incontrollabile, che lo sostanzia.

Negli anni della seconda guerra mondiale  è accaduto, nel pieno della nostra Europa, della nostra cultura, che milioni di esseri umani siano stati ridotti a oggetti, a cose, privati di identità e di anima. Malaparte racconta questo passaggio, sceglie la città di Napoli per il suo affresco, perché lì il ventre è più scoperchiato, il trucco non c'è più, il teatro è ormai a cielo aperto. Ma quella città è metafora dell'intera Europa e dell'intero mondo.



846/18

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina