Maledetto pratese: il recital di Marco Baliani chiude la rassegna
Saranno le letture e narrazioni dell’attore e drammaturgo Marco Baliani a chiudere le iniziative promosse dal Comune in occasione del 120° anniversario della nascita di Curzio Malaparte, organizzate con l’apporto di diversi enti e associazioni culturali del territorio e coordinate dalla Biblioteca Lazzerini. Un evento da non perdere, inserito anche all’interno del cartellone di Prato Estate, che si terrà alle ore 21.30 nella Corte delle Sculture della Lazzerini , che vedrà sul palco Marco Baliani in La pelle che indossiamo.
Il poliedrico attore, autore e regista che ha dato vita al teatro di narrazione e che nel 2009 è stato interprete e regista proprio di un omonimo spettacolo teatrale tratto da “La pelle”, leggendo alcuni frammenti dell’opera di Malaparte e narrando episodi legati all’autore, condurrà gli ascoltatori a esplorare anche “la pelle” di Malaparte, il rivestimento con cui lo scrittore-giornalista-reporter ha protetto la sua figura, inventando, in anticipo sui tempi, un’icona visiva di se stesso.
Così Baliani introduce lo spettacolo:
E di questa esperienza, maturata proprio qui, a Prato, vorrei parlare.
Come nei dipinti di Bacon o nelle sculture di Hirst, di colpo l'involucro esterno, la pelle, non protegge più, e appare allora l'indicibile che da sempre lo riempie, la materia vivente, pulsante, incontrollabile, che lo sostanzia.
Negli anni della seconda guerra mondiale è accaduto, nel pieno della nostra Europa, della nostra cultura, che milioni di esseri umani siano stati ridotti a oggetti, a cose, privati di identità e di anima. Malaparte racconta questo passaggio, sceglie la città di Napoli per il suo affresco, perché lì il ventre è più scoperchiato, il trucco non c'è più, il teatro è ormai a cielo aperto. Ma quella città è metafora dell'intera Europa e dell'intero mondo.
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