Da luned́ 19 novembre cambia la viabilità di accesso al vecchio ospedale
La viabilità di accesso ed interna al vecchio ospedale cambia da lunedì 19 novembre in previsione dell’inizio dei lavori per la demolizione del “monoblocco” che dagli anni Settanta al 2013 è stato operativo nella funzione ospedaliera, trasferita poi al Santo Stefano di Prato, il nuovo ospedale della città.
Nell’area lasciata a disposizione sarà realizzato
il Parco Centrale, un’area verde di tre ettari a ridosso
delle mura cittadine attraverso il quale si potrà accedere
al centro storico.
La nuova modalità di accesso al vecchio ospedale
è stata presentata questa mattina in Palazzo comunale
dall’ ing. Gianluca Gavazzi del Dipartimento Area Tecnica
della Usl Toscana Centro, dall’assessore alle Politiche
sanitarie e sociali
Luigi Biancalani e dall'assessore all'Urbanistica e Lavori
pubblici Valerio Barberis.
Saranno realizzati due percorsi distinti, quello di accesso al cantiere e quello di accesso alle strutture sanitarie e tecnico/ amministrative operanti nel Misericordia e Dolce.
La nuova viabilità sarà definitiva, l’accesso all’area cantiere sarà infatti una delle porte di ingresso al Parco Centrale.
A partire da lunedì 12 novembre non sarà consentito il parcheggio ai mezzi non autorizzati nell’area del vecchio ospedale. Visitatori e dipendenti potranno usufruire dei parcheggi esterni. «Prende avvio da qui un nuovo assetto della città, un percorso che porterà alla realizzazione del Parco centrale, un nuovo ingresso per Prato, con un grande polmone verde e un parcheggio che non sarà più per l’ospedale, ma a servizio di tutta la città e del centro storico – afferma l’assessore Barberis – L’intervento è frutto di una visione innovativa del nostro territorio e includerà tutti i temi strategici per l’Amministrazione comunale, come l’ambiente, il verde urbano, l’arte contemporanea, il riuso degli spazi e il miglioramento della qualità della vita. In realtà il progetto ripristina la situazione originaria di questa area, prima appunto dedicata agli orti intorno al vecchio ospedale e alle colture officinali e poi destinata all’ampliamento del nosocomio perché la città si era moltiplicata». «Si tratta di un’operazione urbanistica e ambientale, ma da cui scaturirà anche il nuovo assetto dei servizi socio-sanitari dei prossimi anni – ha aggiunto l’assessore Biancalani - Con l’ampliamento della struttura dell’ex Rsa di Narnali, dove saranno ospitati 30 posti letto per le cure intermedie e il centro Alzheimer, la costruzione del nuovo centro sociosanitario e ambulatoriale di San Paolo e la nuova palazzina del nuovo ospedale saranno potenziati i servizi sul territorio». A spiegare il nuovo sistema di viabilità interna del Misericordia e Dolce e i due ingressi distinti per utenti e cantiere è stato l’ing. Gavazzi della Usl: «Abbiamo deciso di istituire la nuova viabilità con un mese di anticipo rispetto alla partenza effettiva del cantiere di demolizione per dare il tempo a tutti di prendere confidenza con il cambiamento, dopo 40 anni dell’ingresso vigente. Si tratta di una prova anche per noi prima della consegna dei lavori, in modo da poter apportare delle modifiche se necessario. Nell’arco della prossima settimana sarà cambiata la segnaletica orizzontale e verticale e gli ingressi separati per utenti e mezzi di cantiere saranno bel evidenziati. Nei primi tempi comunque all’ingresso sarà presente una guardia giurata». Gavazzi ha sottolineato inoltre che prima di uscire su via Cavour i camion saranno sottoposti al lavaggio dei pneumatici, in modo da limitare la dispersione delle polveri, e una macchina spazzatrice passerà almeno due volte al giorno.
L’accesso alle strutture sanitarie
La viabilità sarà a senso unico con ingresso da via Cavour ed uscita da via della Misericordia. Il percorso sarà segnalato da apposita cartellonistica
E’ consentito l’ingresso a:
- mezzi di soccorso
- mezzi delle Associazioni di Volontariato
- auto con tagliando disabili
- auto con a bordo persone con ridotta capacità motoria
- mezzi di fornitori
Le auto con a bordo persone con ridotta capacità motoria potranno sostare il tempo necessario per lasciare il passeggero.
All’ingresso della Palazzina Ovest sono a disposizione otto posti auto per disabili e due posti auto per sosta breve.
I mezzi delle associazioni di volontariato con pazienti barellati possono sostare nell’area di fronte all’ ex fisioterapia, appositamente indicata da cartellonistica e sostare il tempo necessario per accompagnare e riprendere il paziente.
Agli ospiti della Comunità residenziale “I tulipani” con sede nella ex Residenza Rosa Giorgi è stato riservato l’ingresso da via Sant’Orsola verso la Palazzina Avis.
Con la nuova viabilità al vecchio ospedale, primo passo verso la demolizione del prefabbricato anni ’70 che lascerà il posto al grande spazio verde del Parco Centrale, parte anche il nuovo progetto comunicativo del Comune #APratosiFa, che accompagnerà tutti i grandi progetti e le innovazioni che cambieranno il volto della città.
Approfondimenti - Pillole di storia
La storia dell’ampliamento dell’ospedale Misericordia e Dolce
Il 12 aprile 1952 il consiglio d’amministrazione dell’ospedale presieduto da Armando Meoni in un comunicato inviato ai giornali annunciò la decisione che i nuovi fabbricati sarebbero stati costruiti nell’area di quello vecchio.
Il 18 dicembre 1953 fu aperto il bando di concorso per l’ampliamento del Misericordia e Dolce. Il progetto vincente doveva delineare un padiglione che accogliesse i principali servizi e reparti sanitari.
Alla scadenza del termine del bando, 31 gennaio 1955, furono presentati otto progetti. Il 31 marzo 1955 fu scelto quello col motto “Ospedale 55” degli architetti Enzo Gori, Giuseppe Gori e Rolando Pagnini.
I lavori del primo lotto iniziarono il 16 aprile 1962. Prevedevano la costruzione del reparto radiologico, del pronto soccorso, degli ambulatori, dei locali operatori e di quelli destinati ai servizi generali.
Si pensò anche a prevedere un altro ingresso ospedaliero da piazza dei Macelli. In proposito, la Soprintendenza delle Belle Arti concesse il permesso per l’apertura su via Cavour di due archi a fornice nelle mura urbane all’altezza tra il lanificio Lucchesi e i bastioni. I lavori per il varco di accesso sarebbero cominciati alla metà del 1969.
Il “nuovo” ospedale Misericordia e Dolce fu inaugurato il 17 maggio 1970. Nel primo padiglione trovarono spazio i servizi sanitari: accettazione e pronto soccorso, laboratorio di analisi, radiologia e cure fisiche. Nel secondo, furono allestite le camere di degenza delle divisioni di chirurgia generale, pediatria seconda e urologia.
Fu un passaggio importante dello sviluppo edilizio del nosocomio: dal 1964 al 1970 il gruppo di divisioni e servizi sanitari passarono da 17 a 26, così suddivisi:
17 divisioni: medicina 1a, medicina 2a, chirurgia generale, urologia, ostetricia e ginecologia, pediatria 1a, pediatria 2a, sezione infettivi pediatria, ortopedia 1a, ortopedia 2a, neurologia, dermatologia, otorinolaringoiatria, oculistica, geriatria, lungodegenti, privati.
9 servizi: accettazione, pronto soccorso, astanteria; anestesia e rianimazione, radiologia, laboratorio di analisi, fisiopatologia cardiorespiratoria, anatomia patologica, centro trasfusionale, elettroencefalografia, ambulatorio dermoceltico.
Uno sviluppo che intese così assolvere ai bisogni necessari di una popolazione che allora si aggirava sui 220.000 abitanti, tra città e suo comprensorio. L’avvenimento fu celebrato alla presenza del ministro della sanità Luigi Mariotti, fautore della legge 132 del 12 febbraio 1968, che trasformò i nosocomi in enti autonomi nello svolgimento di attività di ricovero e cura.
Il nuovo nosocomio sarebbe stato completato il 4 febbraio 1973, con l’apertura del padiglione delle medicine.
Condividi su: