Sulle tracce di Guido Biffoli
A 50 anni dalla ricerca sull’architettura rurale toscana di Guido Biffoli (1910- 1994), insegnante, fotografo e scrittore, che per anni ha fotografato paesaggi e coloniche andando in giro per la regione, l’Archivio Fotografico Toscano, custode della sua vasta produzione, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili e la Biblioteca Lazzerini e con il patrocinio della Regione Toscana, presenta una serie di immagini di architetture poderali di straordinaria bellezza accostandone la condizione storicizzata a quella odierna fermata dall’obiettivo del fotografo tedesco Carsten Boelter.
La mostra dal titolo Sulle tracce di Guido Biffoli . C ase rurali e paesaggi in Toscana- ieri e oggi sarà inaugurata giovedì 8 novembre alle ore 17 in Saletta Valentini (via Ricasoli 6) dove resterà aperta fino al 15 novembre con i seguenti orari: tutti i giorni 16,30 – 19; sabato e domenica 10 – 12; 16,30 – 19.
Pubblicazioni, documenti e piccola oggettistica arricchiscono l’esposizione accompagnando le fotografie. A questi si aggiungono piccoli nuclei selezionati di fotografie provenienti dai numerosi fondi posseduti dall’Archivio sull’argomento (oltre al Fondo Biffoli, Bencini Cortopassi, Gori Montanelli, Novarese, Paoli per citarne solo alcuni) e vi si affiancano, grazie al collegamento con l’iniziativa La cultura rurale in Toscana, alcune splendide immagini realizzate nel primo trentennio del Novecento dall’etnologo svizzero Paul Scheuermeier, alle quali l’Archivio già aveva dedicato il volume L’uomo e la terra, dove si fissa mirabilmente l’immagine di una società ormai lontana, di una cultura secolare che scomparirà nel giro di pochissimi anni.
Anche la ricerca di Biffoli sulle case coloniche toscane, che egli considerava equilibrio perfetto di bellezza, funzionalità e armonia con la natura, realizzata fra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso, quando ancora per molti aspetti persisteva quell’antica cultura contadina, mostra un paesaggio alle soglie della scomparsa, case coloniche e aspetti del lavoro agricolo, con i segni di quell’imponente processo di modificazione del tessuto socio-economico avviato nel secondo dopoguerra e il massiccio abbandono delle campagne; da allora l’agricoltura e il paesaggio sono profondamente mutati ed evidenti e marcate risultano le differenze con l’attualità.
Il risultato di quel poderoso e appassionato lavoro, insieme alle immagini di altri fotografi e altre sensibilità, agli oggetti e alla documentazione bibliografica esposti, sollecita fortemente una riflessione profonda sugli atteggiamenti economici e culturali degli ultimi 50 anni, soprattutto nei riguardi di quel prezioso patrimonio edilizio: l’architettura rurale, la casa colonica, tuttora testimone di quel “grande fenomeno di umanità che è stata la civiltà agricola toscana tra la seconda metà del Sette e l’Ottocento”.
(Foto Guido Biffoli, Molino del Vescovo nei pressi di Chiusi 1966 - AFT, Fondo Guido Biffoli)
Dal 17 novembre la mostra sarà riallestita nella galleria espositiva della biblioteca Lazzerini dove sarà visitabile fino al 9 dicembre durante gli orari di apertura al pubblico della biblioteca.
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