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Comune di Prato

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14/11/2018 11:36
Biblioteca lazzerini Cultura Dal 17 novembre al 9 dicembre, a cura dell’AFT e con il Patrocinio della Regione Toscana

Sulle tracce di Guido Biffoli in Lazzerini

Dopo l’anteprima in Saletta Valentini, arrivano in biblioteca immagini di case rurali e paesaggi toscani di ieri e di oggi, oggettistica, pubblicazioni

A 50 anni dalla ricerca sull’architettura rurale toscana di Guido Biffoli (1910- 1994), insegnante, fotografo e scrittore, che per anni ha fotografato paesaggi e coloniche andando in giro per la regione, l’Archivio Fotografico Toscano, custode della sua vasta produzione, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili e la Biblioteca Lazzerini, presenta una serie di immagini di architetture poderali di straordinaria bellezza accostandone la condizione storicizzata a quella odierna fermata nella primavera del 2018 dall’obiettivo del fotografo tedesco Carsten Boelter .

 La mostra dal titolo Sulle tracce di Guido Biffoli. Case rurali e paesaggi in Toscana ieri e oggi, realizzata con il Patrocinio della Regione Toscana , dopo l’anteprima in Saletta Valentini (8 – 15 novembre),che sta riscuotendo numerose curiosità e un discreto successo di pubblico, sarà visitabile, ampliata e arricchita, nella Galleria espositiva della Lazzerini dal 17 novembre al 9 dicembre. L’inaugurazione è prevista per sabato 17 novembre alle ore 17.

Pubblicazioni, oggettistica e documenti accompagnano le immagini di Biffoli e Boelter, cui si aggiungono piccoli nuclei selezionati di fotografie provenienti dai numerosi fondi posseduti dall’Archivio sull’argomento (sul finire degli anni Novanta, proprio per farne conoscere il patrimonio sul tema, fu realizzato il progetto Toscana per immagini. Paesaggio, ville e case coloniche).

Una sezione, grazie al collegamento con l’iniziativa La cultura rurale in Toscana e all’Università di Berna, proprietaria del fondo, è dedicata all’etnologo svizzero Paul Scheuermeier nelle cui splendide immagini realizzate nel primo trentennio del Novecento, con le quali l’Archivio aveva già realizzato il volume L’uomo e la terra, fissa mirabilmente l’immagine di una società ormai lontana, di una cultura secolare che scomparirà nel giro di pochissimi anni.

Anche la ricerca di Biffoli sulle case coloniche toscane, che egli considerava equilibrio perfetto di bellezza, funzionalità e armonia con la natura, realizzata fra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso, quando ancora per molti aspetti persisteva quell’antica cultura contadina, mostra un paesaggio alle soglie della scomparsa, case coloniche e aspetti del lavoro agricolo, con vistosi segni di quell’imponente processo di modificazione del tessuto socio-economico avviato nel secondo dopoguerra e il massiccio abbandono delle campagne; da allora l’agricoltura e il paesaggio sono profondamente mutati ed evidenti e marcate risultano le differenze con l’attualità.

Il risultato del poderoso e appassionato lavoro di Guido Biffoli, insieme alle immagini di altri fotografi provenienti dai fondi dell’Archivio, primo fra tutti quello di Lorenzo Gori Montanelli, e da un altro attento fotografo di coloniche, Gigi Salvagnini – le cui fotografie sono state gentilmente prestate per l’occasione dagli eredi - , agli oggetti (in gran parte prestati dal Museo Casa di Zela di Quarrata) e alla documentazione bibliografica esposti, restituisce un quadro che sollecita fortemente una riflessione profonda sugli atteggiamenti economici e culturali dell’ultimo cinquantennio, soprattutto nei riguardi di quel prezioso patrimonio edilizio: l’architettura rurale, la casa colonica, tuttora testimone, per dirla con le parole di Gori Montanelli, di quel “grande fenomeno di umanità che è stata la civiltà agricola toscana tra la seconda metà del Sette e l’Ottocento”.

La mostra sarà visitabile fino al 9 dicembre durante gli orari di apertura al pubblico della biblioteca.

L’evento fa parte della Rassegna Un autunno da sfogliare

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