La SdS gestirą in forma diretta i servizi socio sanitari e socio assistenziali
A partire dal 2 gennaio 2019 sarà la Società della Salute Area Pratese, che consorzia tutti i Comuni della provincia, a gestire, in forma diretta, i servizi socio sanitari e socio assistenziali, finora erogati separatamente da Asl e Comuni. Dal prossimo anno, dunque, una volta che il sistema delle procedure sarà entrato a regime, i cittadini potranno rivolgersi a un unico soggetto – la SdS – per gestire richieste e pratiche di assistenza socio sanitaria o socio assistenziale.
Le aree di intervento della gestione diretta dei servizi riguarderanno il mondo della non autosufficienza: gli anziani, la disabilità, la salute mentale e la dipendenza.
Il bilancio della Sds sarà pari a 40 milioni: 14 erogati dalla Asl Toscana Centro per le Rsa (residenze sanitarie assistite) e gli altri 26 provenienti dalle risorse che i Comuni stanziavano per il sociale.
Per garantire il funzionamento operativo del nuovo servizio integrato, la SdS potrà contare su 80 dipendenti: in parte proveniente dalla Asl attraverso l’assegnazione funzionale e in parte proveniente dai Comuni con la formula del distacco o del comando. Inoltre, tutte le procedure, entro il prossimo mese di giugno, saranno armonizzate anche attraverso una nuova gestione informatica.
La sede centrale della Sds sarà in via Roma 101 a Prato che sarà, insieme ad altri punti territoriali, l’indirizzo unico a cui potranno rivolgersi i cittadini pratesi per chiedere l’accesso e l’erogazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali. I cittadini degli altri comuni della provincia potranno invece rivolgersi alle attuali sedi dei distretti socio sanitari o delle Case della salute territoriali.
“Con la convenzione per la gestione diretta dei servizi, a Prato si attua in maniera concreta quanto previsto dalla legge di riforma sanitaria approvata dal Consiglio regionale”, ha spiegato l’assessore regionale al Diritto alla salute, Stefania Saccardi. “L’idea di fondo è quella di innalzare la qualità dei servizi, proponendo ai cittadini un unico soggetto cui rivolgersi, e di valorizzare l’autonomia dei territori, andando in controtendenza con le logiche centraliste proposte a livello nazionale”. Rispetto alle politiche nazionali, Saccardi ha definito “scellerata la scelta del governo di raddoppiare l’Ires alle associazioni di volontariato, che svolgono un ruolo fondamentale nel supporto all’erogazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali”.
“Dopo quindici anni dalla nascita della Società della Salute, quando ci occupavamo solo di programmazione, e dopo tre anni di gestione indiretta dei servizi, con il 2019 approdiamo finalmente alla gestione diretta, superando in via definitiva la divisione tra gestori dei servizi sanitari e dei servizi sociali. Questo porterà senz’altro benefici ai cittadini, che avranno di fronte a loro un unico interlocutore”, ha detto l’assessore al Sociale del Comune di Prato, Luigi Biancalani.
“Quello che andremo a realizzare”, ha spiegato Lorena Paganelli, direttore della Sds Area Pratese, “è un modello unitario di gestione del servizio, per il quale il cittadino potrà, appena le procedure saranno totalmente a regime, presentare un’unica domanda per l’accesso a tutti i servizi. La stessa integrazione sarà replicata nell’erogazione dei servizi stessi”.
Di processo virtuoso, che semplifica la vita ai cittadini e mette in efficienza le risorse economiche, hanno parlato anche il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, e il sindaco di Poggio a Caiano e presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli.
Alla presentazione della Convenzione che affida alla Sds la gestione diretta dei servizi erano presenti anche Emanuele Gori, direttore sanitario della Asl Toscana Centro, Rossella Boldrini, direttore dei servizi sociali della Asl Toscana Centro, i rappresentanti della amministrazioni comunali della provincia di Prato, l’assessore all’innovazione del Comune di Prato, Benedetta Squittieri, e la consigliera regionale Ilaria Bugetti.
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