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Comune di Prato

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18/01/2019 11:45
Polizia Municipale Cappello Polizia municipale La ditta di tavola, attiva dal 2015, non ha mai smaltito correttamente i rifiuti del proprio ciclo produttivo

Emissioni in atmosfera non autorizzate, sequestro dei macchinari in stamperia cinese

Sospesa l'attivitą per la presenza di un operaio privo di contratto e di un clandestino

Nel corso dei controlli delle attività produttive ad impatto ambientale nell’ambito della lotta all’inquinamento della città, che continuano senza sosta anche nell'anno 2019, il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale, congiuntamente ai tecnici della prevenzione del Dipartimento Arpat di Prato, ha posto sotto sequestro il macchinario di un’azienda gestita da una cittadina cinese di 55 anni, che lavorava in assenza delle autorizzazioni ambientali. Il macchinario sequestrato, nello specifico, è un forno di asciugatura, dove vengono  i capi di abbigliamento vengono trattati successivamente alla fase di stampa digitale.

Al momento dell’accesso al magazzino erano presenti due operai di nazionalità cinese, privi di contratto di lavoro, uno dei quali non è stato in grado di esibire alcun documento comprovante la regolarità di soggiorno sul territorio italiano; lo stesso è stato pertanto accompagnato presso il comando di Polizia Municipale per le dovute pratiche di fotosegnalamento.

L’ispettorato del lavoro ha proceduto pertanto a sospendere l’attività imprenditoriale e la titolare dovrà rispondere di specifici reati in materia di impiego di manodopera clandestina.

Completamente eluso il sistema di tracciabilità dei rifiuti prodotti dalla ditta, classificabili, ai sensi della normativa vigente, anche come pericolosi e riferibili ai prodotti chimici rinvenuti nei locali:  la datrice di lavoro è stata infatti unicamente in grado di esibire un registro di carico e scarico non compilato in alcuna pagina e non ha prodotto alcuna documentazione comprovante il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti.

Per i suddetti motivi la Polizia Municipale ha proceduto alla contestazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di 5.733,33 euro e al sequestro amministrativo di tutti e 16 i macchinari rinvenuti all’interno dei locali lavorativi, molti dei quali a marchio cinese e quindi privi di conforme etichettatura CE.

 Contestate anche violazioni da parte del personale dei vigili del Fuoco.

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