Corpus "verdianamente", siglata l'intesa che implementa la collezione
Il corpus "Verdianamente", la preziosa collezione composta da 144 pezzi tra opere, corrispondenza e cimeli di Giuseppe Verdi, già esposta al pubblico nel 2013 al Teatro Metastasio in occasione del bicentenario dalla nascita del compositore, si arricchisce di circa 70 nuovi pezzi. Lo prevede l’intesa siglata oggi tra l’amministrazione comunale e il donatore Goffredo Gori.
Tra i nuovi pezzi che entrano a far parte del corpus “Verdianamente”, spiccano: il primo libretto originale de “Il Trovatore”, del 1853, al cui interno c’è il nome di Emilia Goggi Marcovaldi, la cantante pratese che interpretò per la prima volta Azucena; la prima edizione de “Il Corsaro”, del 1847; e l’originale de “I quattro pezzi sacri”, del 1898.
Una selezione del corpus sarà esposta, in modo permanente, all’interno del Palazzo della Musica, che ospita la scuola di musica Giuseppe Verdi, la Camerata strumentale città di Prato, e Rete Toscana Classica. Non appena sarà definito nei dettagli il progetto della curatrice Chiara Martini, i pezzi saranno collocati nelle teche e negli spazi espositivi. Il materiale che invece rimarrà in deposito all’Archivio di Stato (Archivio Datini), che ha curato la digitalizzazione di tutto i pezzi della collezione, sarà fruibile grazio a monitor touch. I pezzi esposti, anche per motivi di conservazione ottimale, saranno periodicamente ruotati.
Il sindaco e l’assessore alla cultura hanno definito la nuova donazione un grande atto di amore verso la città, che permetterà, una volta realizzato l’allestimento della collezione all’interno degli spazi del Palazzo della Musica, agli appassionati di musica, di storia e a tutti i cittadini italiani di poter ammirare un patrimonio culturale e storico unico.
Alla firma dell’intesa tra l’amministrazione e il donatore erano presenti il sindaco, l’assessore alla cultura, il donatore, il presidente dell’associazione “Perché Verdi Viva” Gianni Novelli, la curatrice dell’esposizione Chiara Martini. e Lorenzo Valgimogli della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana in rappresentanza dell’Archivio di Stato di Prato.
Subito dopo la firma, la Commissione V si è riunita per approvare il documento d’intesa.
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