Il Museo di Palazzo Pretorio e il Duomo ospitano Dante del Maestro Franco Ricordi
Lunedì 3 giugno alle ore 17.30 presso il Museo di Palazzo Pretorio, Franco Ricordi, filosofo, attore, regista, direttore artistico e saggista italiano di teatro, già Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, presenterà il suo ultimo libro Filosofia della Commedia di Dante . A sette secoli dalla composizione dell’opera dantesca, Ricordi offre una nuova ermeneutica, un ripensamento ulteriore che ne riscontra la straordinaria modernità e complessità. Un’interpretazione che non si svolge soltanto sul piano critico letterario ma anche, e in maniera consustanziale, nel tratto che apre l’ascolto della Commedia all’unione delle sue tre principali componenti: poesia, filosofia, teatro.
La presentazione sarà moderata da Teresa Megale, professoressa associata in Discipline dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Firenze.
Nelle tre serate successive, 4-5-6 giugno alle ore 21.30, il Maestro Franco Ricordi sarà impegnato nella Lectura Dantis che si terrà presso la Cattedrale Santo Stefano, Duomo di Prato. Un luogo simbolo della città cara al professor Ricordi, in quanto lo ha visto debuttare come attore al tempo del Laboratorio diretto da Luca Ronconi, e una delle poche città italiane non avverse esplicitamente al Poeta, alla quale egli sembra anzi “chiedere aiuto”, proprio all’inizio del canto XXVI dell’Inferno.
Il numero tre, fondamentale nella struttura della Commedia, sarà rispettato anche nell’evento della Prato Estate. In tre serate Ricordi interpreterà da vicino tre canti, i più emblematici della prima Cantica, l’Inferno. Essi saranno il canto V, con il celebre episodio di Paolo e Francesca, il XXVI con quel personaggio che diventerà l’alter ego di Dante per tutta l’ascesa, Ulisse; infine il canto XXXIII, la risoluzione tragica del Conte Ugolino e, insieme, l’agnizione ultima del vate, che ci dice esplicitamente come l’Inferno non sia un luogo che incontreremo dopo la morte, se ci saremo comportati male nella vita, ma la più chiara metafora del nostro vivere.
Se nei primi due canti saranno toccati quello che è considerato il leitmotiv poetico e filosofico di tutto il Poema, il concetto di Amore (che in Francesca si intende come sensualità, mentre in Ulisse verrà a rappresentare la stessa spinta alla filosofia, in quanto “amore per la conoscenza”), nell’ultima serata sarà affrontato il suo contrario, la sublimazione negativa dell’Odio che deriva direttamente dalla tragedia antica, in particolare dal mito più efferato, quello di Atreo e Tieste.
Le serate seguiranno l’andamento della classica Lectura Dantis (che rimane il modo migliore per conoscere la Commedia), anche perché siamo certi come sia assolutamente necessario, anche nella più interessante delle interpretazioni saggistiche, “ascoltare poi direttamente le parole di Dante”, la sua straordinaria “commedia che prende atto”, i suoi “canti” che acquisiscono e si realizzano in quel suono particolare che, nella migliore delle ipotesi, conduce al vero e proprio significato dei suoi versi. Non vi saranno scenografie. La scena più grande più bella della Commedia è semplicemente l’Italia, il nostro Paese, in tal caso il Duomo di Prato. Non vi saranno musiche: i versi di Dante sono talmente musicali che sarebbe come aggiungere a una Sinfonia di Beethoven altri commenti. Il testo e l’attore, come dicevano Vittorio Gassman e Paolini “la parola”, nella sua misteriosa quintessenza, dovranno creare tutto [Franco Ricordi].
Gli eventi saranno a ingresso libero fino a esaurimento posti
Per informazioni: serviziocultura@comune.prato.it
0574 1835021 | 5152 | 7712
Il programma completo della rassegna su: www.pratoestate.it; www.cittadiprato.it; Fb: Prato Estate
cb
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