"Celeste Aida. Gelida Turandot", uno spettacolo di musica e canto, narrazione e immagini per il soprano pratese Iva Pacetti
Presentato oggi al Museo del Tessuto l'evento "Celeste Aida. Gelida Turandot", che si terrà il 3 luglio alle 21:15 al giardino Elisabeta, via Valdingole (Viaccia), il costo dell'ingresso è di 9 euro e sarà possibile prenotare fino ad esaurimenti posti. L'evento è stato creato dall'associazione "Perchè Verdi Viva" in collaborazione con il Comune di Prato, Città di Prato, Prato lirica, il Circolo Arci "La Libertà del 1945" e con Prato estate 2019.
Erano presenti l'assessore alla Cultura Simone Mangani, Filippo Guarini direttore del Museo del Tessuto, presidente dell’associazione “Perché Verdi viva” Gianni Novelli e Francesca Martucci per il Circolo Arci "La Libertà del 1945" di Viaccia.
"L'opera si inserisce in due percorsi importanti - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Simone Mangani - il primo è quello di far conoscere la storia dell'artista pratese Iva Pacetti e il secondo, grazie al Circolo Arci di Viaccia, nel portare questa iniziativa in un festival".
Il titolo "Celeste Aida. Gelida Turandot", si riferisce alla prima esibizione dell'artista come Aida di Verdi nel 1920 e all'ultima apparizione come Turandot di Puccini nel 1947. Dopo il restauro,che ancora non sappiamo quanto durerà e quanti soldi ci vorranno, i costumi, i resti di opere cantate, le corone e i gioielli di scena di Iva Pacetti saranno in mostra al Museo del Tessuto, mentre allo spettacolo saranno proiettate le immagini dei vestiti. L'opera è ispirata al ritrovamento e all'acquisizione delgli abiti di scena, gioielli e accessori della grande soprano pratese Iva Pacetti, che il Museo del Tessuto ha da poco acquisito grazie all'impegno di Guido Biancalani, purtroppo recentemente scomparso.
"E' il quarto anno che facciamo questa iniziativa - ha dichiarato il presidente dell’associazione “Perché Verdi viva” Gianni Novelli- voglio rigraziare il Circolo di Viaccia ed anche Giulio Biancalani. Senza il suo contributo non potremmo fare questo spettacolo che riconferma un cast di eccellenza con Sara Cervasio, Giorgio Casciarri e Mayumi Kuroki, per questo gli dedicheremo ogni appuntamento"
Il ritrovamento dei costumi, che sappiamo furono realizzati da uno dei più noti costumisti del Teatro alla Scala Luigi Sapelli, in arte Caramba, per una delle primissime rappresentazioni di Turandot di Giacomo Puccini del 25 aprile 1926 dove fu indossato da Rosa Raisa, dei resti di opere cantate, delle corone (di cui di una, la cantante - attrice, Maria Callas si fece fare anche una copia), e dei gioielli di scena è avvenuto nel 2018.
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