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Comune di Prato

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06/08/2019 11:44
Sanzò Cristina Città curata Piantate 7 querce rosse per il primo intervento. Saranno innaffiate dai frequentatori del pallaio

Giardini di via Baracca, piantati i primi alberi in sostituzione di quelli attaccati dal tarlo asiatico

L'assessore Cristina Sanzò: "Le querce rosse sono state piantate subito per garantire l'ombra nella zona del pallaio".

Si è concluso ieri il primo intervento di piantumazione di 7 querce rosse nella zona del pallaio dei giardini di via Baracca. Si tratta della prima operazione di sostituzione per l'abbattimento degli alberi contagiati dal tarlo asiatico, avvenuto a luglio, secondo l'obbligo di legge imposto dal Decreto Ministeriale 12 ottobre 2012 "Misure d'emergenza per impedire l'introduzione e la diffusione di Anaplophora chinensis (Forster) - questo il nome scientifico dell'insetto - nel territorio della Repubblica italiana".

"Le querce rosse sono state piantate subito - ha dichiarato l'assessore ai Giardini e alla Città Curata Cristina Sanzò -, per garantire l'ombra nella zona del bocciodromo ed anche perchè i frequentatori si sono offerti di annaffiare regolarmente le piante. Inoltre già a settembre intendiamo avviare un percorso partecipativo per la progettazione del nuovo giardino insieme ai residenti di via Baracca".

Il secondo intervento di piantumazione, più corposo, è programmato per ottobre e prevede 50 nuovi alberi resistenti all'insetto.

Il tarlo asiatico è un coleottero inoffensivo per l'uomo ma molto pericoloso per le piante, infatti le larve dell'insetto scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici per nutrirsi del legno e quando completano la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita del diametro di 15mm. La conseguenza di tutti questi danni è il deperimento della pianta.

Inoltre la propagazione del tarlo è estremamente pericolosa, infatti le operazioni per impedire la diffusione dell'insetto consistono nell'abbattere l'albero e distruggere completamente il materiale legnoso in modo da non far espandere l'infestazione. Successivamente il ceppo che rimane verrà trattato con appositi prodotti e coperto con una retina in modo da poter controllare se l'insetto è stato debellato.

Questo non è il primo caso di Anoplophora chinensis, infatti il tarlo era già stato trovato nel 2014 a Galciana ma è stato eliminato con facilità.

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