Progetto Youngle, il primo servizio pubblico di ascolto gestito dai ragazzi per i ragazzi
Presentato stamani il progetto "Youngle" il primo servizio pubblico di ascolto e counseling sui social media, rivolto ad adolescenti e gestito da adolescenti con il supporto di psicoterapeuti, educatori ed esperti di comunicazione. Il progetto è stato ideato e promosso dal Comune di Firenze e la Regione Toscana.
A presentare il progetto sono stati il vicesindaco e assessore alla Salute e alle Politiche Sociali Luigi Biancalani, l'assessore all'Istruzione Pubblica Ilaria Santi, l'ideatore del progetto Stefano Alemanno del Comune di Firenze, la rappresentante dell'Ufficio Scolastico territoriale Maria De Simone, la responsabile del SerD di Prato Antonella Manfredi, la psicologa Federica Gamberale, l'assistente sociale Lilli Sorgente e il peer senior Marco Benadì.
"L'obiettivo che vorremmo raggiungere con questo progetto - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Salute e alle Politiche Sociali Luigi Biancalani - è quello di prevenire il disagio nell'adolescenza. Abbiamo aderito a Youngle, già diffuso in diverse regioni d'Italia, perchè ci permette di uscire dagli schemi tradizionali e fa in modo di usare la rete, molte volte descritta come un qualcosa di negativo, per poter intercettare e prevenire il disagio giovanile".
L'app è già attiva e verrà presentata, dal terzo anno in poi, nelle scuole superiori. A Prato sono stati formati sette peer, ragazzi che hanno seguito un percorso formativo su argomenti di psicologia digitale, identità e fiducia in rete, comunicazione e linguaggi del web, empatia&ascolto, webmarketing sui social, aiuto e counseling online e self - disclosure. I peer saranno online due giorni la settimana e ogni attività di ascolto/aiuto sarà supervisionata e assistita da uno psicoterapeuta, che ha l'obiettivo di non intervenire ma di assistere e condividere eventuali difficoltà incontrate dal peer nel corso dello svolgimento delle chat. Inoltre lo psicoterapeuta deve essere presente in ogni servizio Youngle, e se richiesto, fornire a sua volta il servizio di counseling via chat.
"Youngle è un progetto che è già attivo in nove regioni d'Italia - ha dichiarato l'ideatore del progetto Stefano Alemanno del Comune di Firenze -, infatti dal 2012 ad oggi sono state create tremila chat di ascolto e aiuto per gli adolescenti. Il progetto a Prato è già iniziato con la formazione di un gruppo di peer, ragazzi che sono stati formati per ascoltare e aiutare i loro coetanei, e il prossimo passo sarà la promozione dell'app tra i ragazzi del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori".
L'app dedicata a questo servizio offre la privacy delle conversazioni e il completo anonimato dei ragazzi. Infatti la sicurezza e la protezione dei dati è offerta dal server della Regione Emilia-Romagna che ospita tutti i dati sensibili nazionali del progetto. Il servizio offre un rapporto diretto senza mediazioni istituzionali e la possibilità di indirizzare i ragazzi a conoscere i servizi del territorio (consultori, altri progetti di peer education, servizi per le dipendenze, ecc.). Youngle, attivo dal 2012, è un network nazionale che vede già attivi dodici centri in nove regioni come Toscana (Firenze, Prato), Umbria, Emilia Romagna (Bologna, Piacenza), Campania (Napoli), Marche (Ancona), Veneto (Verona), Lombardia (Cremona), Piemonte (Torino) e Trentino Alto Adige (Trento). Dove sono coinvolti 97 peer e 30 operatori (psicologi psicoterapeuti ed educatori) per le attività di counseling e supervisione.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del sito http://www.youngle.it/
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