Bertè Vs Bertè
Da Minuetto a Non sono una signora. Difficile calcolare l’impatto culturale e sociale che le canzoni di Mia Martini e Loredana Bertè hanno avuto nell’immaginario collettivo italiano. Due profili umani e musicali diversissimi e complementari, difficili da catalogare, innovativi e spregiudicati per creatività e integrità. Per la prima volta le sorelle più celebri della canzone italiana vengono messe allo specchio, l’una davanti all’altra. Accade a Prato dove Alessio Zipoli, critico musicale e storico dell’arte, presenta il suo nuovo progetto Bertè Vs Bertè . Il ciclo, organizzato e promosso dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Prato con la scuola di musica “G. Verdi” sarà ospitato nei prestigiosi locali di quest’ultima durante il Prato Festival 2019.
La rassegna sarà composta di tre “puntate” coinvolgenti e interattive, ognuna riferita a un’epoca ben precisa: la prima, venerdì 6 dicembre, dal titolo È un'incognita ogni sera mia... , sarà dedicata al progressivo emergere di Mia Martini come figura cardine degli anni ’70 italiani, di cui diventerà la prima “eroina musicale”.
A seguire il secondo incontro, venerdì 13 dicembre, intitolato E la luna bussò alle porte del buio... , riguarderà il parallelo emergere della sorella minore Loredana, da subito protesa verso una sperimentazione multimediale e sonora che la porterà a introdurre per prima in Italia sia generi inediti come il reggae e il funk sia l’utilizzo del videoclip.
Infinite nell’ultimo appuntamento, venerdì 10 gennaio, intitolato Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama ..., le due sorelle vivranno drammi e rinascite sorprendenti, e soprattutto si ritroveranno finalmente, ancora alla ricerca di un’identità femminile e di una conciliazione nuova.
Bertè Vs Bertè è il nome del primo progetto monografico che tenta una ricostruzione in parallelo delle vite delle due artiste: un “contro” (Vs) che rispecchia la problematica esposizione mediatica e affettiva che entrambe hanno dovuto subire nel corso di decenni di grande visibilità, quando stampa e artisti concorrenti hanno continuato a sostenere che “non poteva esserci spazio per due Bertè”. Due “donne nuove” la cui parabola inizia quasi mezzo secolo fa: una storia che comincia negli anni Sessanta del “divismo da canzonetta”, un pregiudizio che tendeva a chiudere le interpreti femminili nella campana di vetro della musica leggera da intrattenimento. Sarà Mimì Bertè, poi divenuta Mia Martini, a sconvolgere il mondo pop radiofonico con il singolo “Padre davvero” (1971), dedicato all’infanzia infelice vissuta all’ombra del padre, capofamiglia spietato e violento responsabile di un clima di terrore domestico, dove la più piccola Loredana aveva trovato unica difesa nella protezione della coraggiosa sorella maggiore. Nasce così sotto il dolore affettivo l’intesa complessa tra due sorelle, Mimì e Loredana, che da adolescenti arrivano a Roma in cerca di speranza e di futuro dentro la canzone, per riscattare le piaghe familiari di un presente da cancellare. Il successo musicale arriverà per entrambe, ma alternato alle continue lotte per l’accettazione femminile e artistica di due artiste che in modo completamente diverso sfideranno il sistema discografico così come avevano fatto con quello patriarcale. Mimì, innamorata del soul e del jazz, darà vita a un percorso di grande ricerca e sperimentazione nella canzone d’autore, fino a quando la propria direzione musicale, rischiosa per coraggio e qualità, arriverà a essere ostacolata da una scena nazionale che le volta le spalle, attuando una vera e propria distruzione della stabilità professionale e psichica della cantante. Nel frattempo nascerà la stella di Loredana, versatile ed estroversa come un’artista multimediale, capace di saper fondere generi musicali inattesi con straordinarie invenzioni mediatiche, dalla sperimentazione sulla performance scenica all’utilizzo del videoclip. Le epoche si succedono e cambia l’Italia: come gli anni Settanta erano stati dominati da Mia Martini gli anni Ottanta diventano il regno incontrastato di Loredana Bertè, alimentando voci crescenti di una continua rivalità, confermata da un’assenza di comunicazione che per molti anni caratterizzerà il rapporto tra le sorelle. Ma c’è ancora spazio per uno dei più grandi colpi di scena della musica italiana: il clamoroso ritorno di Mia Martini negli anni Novanta, la sua tragica fine e il passaggio di un testimone che Loredana come sorella e compagna d’arte ha portato avanti fino a oggi, nel sostenere la trasformazione vulnerabile e splendente di due profili di donna combattuti e combattenti, alla ricerca di un amore totale attraverso il proprio percorso nell’arte musicale.
Per informazioni: serviziocultura@comune.prato.it | 0574 1835021 - 5152 - 7712
Tutto il programma della rassegna Prato Festival 2019 è disponibile su: www.pratofestival.it; www.cittadiprato.it; Fb: Prato Festival
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