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Comune di Prato

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13/12/2019 15:17
Officina giovani Cultura Marted́ 17 dicembre. Ore 21.30. Officina Giovani. Ingresso libero

Riccardo Sinigallia live

Concerto a cura di 1Day

A distanza di quattro anni dal precedente lavoro Per tutti, Riccardo Sinigallia torna sulle scene con Ciao Cuore , un disco profondo, intenso, sanguigno, intriso di malinconia, ma anche di rabbia e passionalità, perché i colori dell’esistere sono distinguibili solo razionalmente e la musica di Sinigallia non è ragione: è arte che affonda le mani nei sentimenti e li fa emergere. Ad ospitarlo, martedì 17 dicembre, sarà Officina Giovani, alle ore 21.30, con un concerto a cura di 1Day inserito nella programmazione Prato Festival 2019, rassegna dell’Assessorato alla Cultura del Comune.

Ciao cuore si apre con un tappeto di suoni da cui, d’un tratto, come da un universo sotterraneo, affiorano voce e pianoforte. «So delle cose che so / e non ti posso spiegare / perché non esistono tutte le parole / esistono solo il tempo e la distanza / tra ciò che io so e tu dovrai», recita la prima traccia. Pochi versi scritti dal poeta Franco Buffoni, che Sinigallia ha «letto su Facebook e sentito il bisogno di musicare». Un’introduzione perfetta, dal finale sospeso. L’inizio di un viaggio che di brano in brano conduce l’ascoltatore nelle storie di vari personaggi, in stanze dalle porte socchiuse dove si muovono uomini, donne, bambini, ragazzini, padri, madri, amanti, bambinaie, lavoratori. Sinigallia spia oltre le serrature, ma è uno spiare dentro di sé e nella sua biografia, il suo, quasi fosse un sub che dopo un’immersione risale in superficie e comincia a parlare. Ciò che ne scaturisce è un racconto in cui parole e suoni hanno lo stesso peso, si sorreggono, si rincorrono, si valorizzano a vicenda. 

È il momento questo anche della massima libertà di stravolgere la forma classica della canzone per tornare nei ranghi un attimo dopo. Quando passa da una ballata al pianoforte a un ritmo funk che sa di anni Settanta, da un’irruzione di psichedelia rock non priva di oscurità alla delicatezza di una chitarra appena sfiorata o a un’apertura melodica intrinsecamente pop. Quando dona calore all’elettronica e ai sintetizzatori, quando si diverte a giocare con percussioni provenienti da lontano come zabumba e kenkeni o a salire improvvisamente di un’ottava con un ritornello cantato in falsetto per dar vita a un picco emotivo contagioso. In «Ciao cuore» queste soluzioni compositive si intrecciano senza limiti preconfezionati, perché non c’è un confine, non c’è un genere cui appartenere, non c’è una ricetta da rispettare, non c’è una rincorsa verso ciò che funziona, c’è solo la lealtà nei confronti di un’onestà artistica considerata sacra. È un disco di storie senza una narrazione lineare, i cui testi si aprono a più interpretazioni, sfuggono il didascalismo, non descrivono dettagliatamente, semmai suggeriscono, evocano, tratteggiano suggestioni in bilico tra realtà e immaginazione. Eppure il cuore del titolo si percepisce in modo sostanziale: è là che batte, dentro ogni parola, ogni strofa, ogni ritornello.

L’ennesima conferma di quanto Riccardo Sinigallia sia un artista completo, con una sua identità, un suo carattere, una sua personalità, una sua poetica, un suo stile unico. Qualità preziose sviluppate attraverso un percorso di ricerca e sperimentazione portato avanti sin dagli esordi anche come co-autore e produttore: nessuno può negare la riconoscibilissima impronta «sinigalliana» insita in successi co-firmati dal cantautore romano e diventati degli evergreen della musica italiana quali La descrizione di un attimo con i Tiromancino, Quelli che ben pensano con Frankie Hi-Nrg, Lasciarsi un giorno a Roma di Niccolò Fabi, Cara Valentina di Max Gazzè, Vento d’estate di Fabi-Gazzè. Senza dimenticare gli album Non erano fiori di Coez e La fine dei vent’anni di Motta, le colonne sonore composte per film e documentari - da Paz! di Renato De Maria a I mille giorni di Mafia Capitale di Claudio Canepari - e l’affascinante progetto Deproducers, al fianco di Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e Max Casacci. 

Per Informazioni: serviziocultura@comune.prato.it | 0574 1835021 - 5152 - 7712

Tutto il programma della rassegna Prato Festival 2019 su: www.pratofestival.it; www.cittadiprato.it; Fb: Prato Festival

 

 

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