Giornata della Memoria, una corona d'alloro per ricordare i deportati pratesi
Con la deposizione di una corona d'alloro alla targa sul Castello dell'Imperatore che commemora la deportazione di centinaia di lavoratori pratesi nel lager nazisti sono cominciate stamani le celebrazioni della 20a Giornata della Memoria, istituita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2001 per ricordare l'apertura dei cancelli di Auschwitz da parte delle Forze Alletate il 27 gennaio 1945.
Il corteo è partito da piazza del Comune con i rintocchi della Risorta, la campana civica di Palazzo Pretorio. Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Matteo Biffoni e i rappresentanti della giunta comunale, il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti, il prefetto Rosalba Scialla, i Gonfaloni dei Comuni dell'area e della Provincia di Prato, Anpi e Aned, la Diocesi di Prato e i labari delle associazioni combattentistiche e d'arma. Erano inoltre presenti molti alunni delle scuole elementari e medie del centro. Il sindaco Biffoni nel proprio intervento ha fatto riferimento al grave fatto della scritta antisemita apparsa a Mondovì sulla porta di Lidia Rolfi, partigiana sopravvissuta ai campi di concentramento. «Teniamo viva la memoria perché siano forti i principi costituzionali, la difesa della libertà e il ricordo di chi ha perso la vita, la serenità della propria infanzia, la sua famiglia negli orrori del nazifascismo. Teniamo viva la memoria per i bambini e i ragazzi delle nostre scuole, perché conoscano ciò che è accaduto. Per essere uniti e determinati davanti a chi ancora oggi, dopo 75 anni, osa superare la linea invalicabile del rispetto dei nostri principi democratici». A deporre la corona sono stati il sindaco Biffoni, il prefetto Scialla, Andrea Davis della Comunità ebraica di Firenze e il presidente di Aned Giancarlo Biagini. Suo padre Diego, morto a Mathausen, fu tra i 133 deportati pratesi che vennero catturati il 7 marzo 1944 in seguito allo sciopero generale. Arrestati nelle fabbriche o per strada da fascisti e nazisti, vennero rinchiusi nel Castello dell'Imperatore e poi caricati sul treno in partenza dalla Stazione di Firenze verso i campi di lavoro tedeschi. Riuscirono a tornare solo in 20, tra cui Roberto Castellani, Dorval Vannini e Marcello Martini.
Oggi alle 18.30 da piazza del Duomo partirà "Luci sulla memoria", la camminata per le vie di Prato in cui sono state poste le Pietre d'Inciampo, dedicate alle vittime della deportazione nei luoghi dell'arresto o in cui vissero, realizzate dall'artista berlinese Gunter Demnig. L'appuntamento è realizzato in collaborazione tra Comune di Prato, Anpi, Sentieri Partigiani, Aned e Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Figline.
cb
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