Il Progetto di forestazione urbana Urban Jungle si presenta alla città con "Prato Fabbrica Giungle"
Il progetto Prato Urban Jungle parte
ufficialmente venerdì prossimo 28 febbraio dalle 16
alle 19 al Centro per l’Arte Contemporanea Pecci“ con
l’evento "
Prato Fabbrica Giungle ”, organizzato dal
Comune di Prato in collaborazione con i partner del progetto e
con il supporto dell'Associazione Vivaisti Italiani.
Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea con 3,7
milioni di euro nell'ambito del bando Urban Innovative Action
2019, è stato presentato stamani dal sindaco
e dagli assessori all'Urbanistica, al Centro Storico e alla
Cultura insieme all'Ufficio Europa del Comune. Erano inoltre
presenti il segretario di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza,
il presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani Luca
Magazzini, il presidente di EPP Edilizia Pubblica Pratese
Federico Mazzoni e i rappresentanti degli altri enti partner
del progetto: Pnat, spin-off accademico dell'Università di
Firenze, Studio Stefano Boeri Architetti, IBE Istituto per la
Bioeconomia, Estra, GreenApes e Treedom.
L'obiettivo è ri-naturalizzare alcuni quartieri di Prato in modo sostenibile e socialmente inclusivo attraverso lo sviluppo di giungle urbane. Queste aree urbane ad alta densità abitativa ed edilizia saranno riprogettate in chiave green attraverso la capacità naturale delle piante di abbattere le sostanze inquinanti, ripristinare il suolo e donare nuovi spazi alla comunità, trasformando le aree marginali in veri e propri hub verdi all'interno della città.
Durante l’evento di lancio, aperto a tutta la cittadinanza, sarà presentato il progetto nel suo complesso e le prime attività che verranno svolte, in particolare il percorso partecipativo per la co-progettazione delle tre aree pilota: il mercato coperto del macrolotto zero, le case popolari di via Turchia e l’edificio di ESTRA.
Questo evento sarà anche l’occasione per ascoltare le relazioni sui temi della forestazione urbana dell’architetto Stefano Boeri, ideatore della prima foresta verticale a Milano, e del famoso neurobiologo Stefano Mancuso.
Più nello specifico, l’Amministrazione comunale
intende raggiungere
due obiettivi principali:
1) la rigenerazione di aree urbane in disuso,
sottoutilizzate o in declino attraverso il riutilizzo di edifici e
spazi verso un uso nuovo, più creativo e sostenibile; questo
riguarda in particolare elementi architettonici urbani che
appartengono alla memoria collettiva e all'identità della
città - ad es. vecchi capannoni industriali, dintorni di
case sociali, edifici storici, ecc. la cui valorizzazione richiede
un efficace ripristino dello spazio e del suolo, un alleggerimento
della densità urbana e l'ideazione di nuove
funzionalità che possano ripristinarne l'uso e la fruizione
condivisi.
2) la creazione di hub verdi tra la comunità in grado di costruire nuove isole verdi ad alta densità, strutture e aree di fruizione ambientale, sportiva, culturale e sociale.
Prato vanta già oltre 29.000 alberi di proprietà pubblica che migliorano i viali, le strade e i parchi della città. Si stima che collettivamente gli alberi di Prato generino benefici economici per oltre 400.000 euro all'anno, eliminando 3.715 kg di inquinanti atmosferici ogni anno, e producendo risparmi energetici per il 2010 Mwh, intercettano 7.891 m3 di acqua meteorica e 69.600 Kg di anidride carbonica all'anno - e a differenza di altre infrastrutture, gli alberi aumentano di valore nel tempo. Il progetto porterà benefici ambientali, ecologici, economici e sociali, migliorerà la salute, la qualità di vita, il benessere e la sicurezza dei cittadini.
Verranno sviluppate Urban Jungles come soluzione innovativa per
affrontare i problemi di uso sostenibile del territorio all'interno
della città: saranno aree ad alta densità di verde,
immerse nella struttura urbana, che moltiplicano la capacità
naturale delle piante di abbattere gli inquinanti, ripristinando
allo stesso tempo il suolo e lo spazio inutilizzati per la
fruizione della comunità, trasformando le aree marginali e
in decadimento in hub attivi verdi.
Saranno sviluppate in
tre aree specifiche della città:
- La 1° mostrerà la creazione di una giungla
urbana in un'area privata: l'edificio ESTRA e i suoi dintorni
situati in una complessa area urbana che si affaccia sulla
più trafficata via pubblica della città con il
passaggio giornaliero di 50.000 veicoli.
- La 2° area si trova in una zona ad alta densità
di popolazione caratterizzata dalla presenza di alloggi sociali e,
talvolta, di situazioni di marginalità sociale. In
particolare, la sperimentazione riguarderà un edificio molto
complesso costituito da 152 appartamenti abitati da circa 500
persone.
- La 3° area sarà incentrata nel Macrolotto 0,
storico quartiere della città caratterizzato da spazi
sottoutilizzati, nei dintorni del Macrolotto Creative District e
degli edifici dove è in corso un progetto di
riqualificazione urbana finanziato dal FESR per le aree urbane,
culturali e innovazione sociale. L’edificio individuato
è quello in via Giordano che sarà destinato al nuovo
mercato metropolitano della città.
La progettazione sarà eseguita nei prossimi mesi e i lavori inizieranno nel gennaio 2021 per arrivare a conclusione nel gennaio 2022. Nel frattempo nelle tre aree selezionate saranno posti 32 sensori ad alta tecnologia per la misurazione della qualità dell'aria e della capacità di assorbimento degli inquinanti da parte degli alberi.
La soluzione proposta integra
innovazioni radicali che non sono mai state
utilizzate o testate prima a livello di città.
La principale innovazione risiede nel concetto di Urban Jungle che
va oltre il tradizionale concetto di forestazione urbana. Invece di
ricostruire le aree dense della città, la vegetazione
può colonizzare gli obiettivi "posizionando" il verde sul
maggior numero possibile di superfici / spazi, il più vicino
possibile al luogo in cui vengono rilevate le criticità
(isola di calore, inquinamento o necessità di creare spazi
socialmente utili e utilizzabili).
L'approccio innovativo Urban Jungle può essere
applicato all'interno di una nuova pianificazione urbana per la
creazione di infrastrutture verdi e costituisce un banco di prova
efficace per la replica in altri siti o città, fornendo
informazioni coerenti per la progettazione di futuri edifici
pubblici o privati e di aree urbane. Il progetto integra il
concetto di Urban Jungle con pratiche innovative di coprogettazione
per fornire la soluzione ecologica attraverso una maggiore
consapevolezza e impegno, aumentando così la resilienza
della città e la sostenibilità del paesaggio
urbano.
cb
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