Covid-19, risorse ai Comuni per aiutare chi è in difficoltà. A Prato oltre 1 milione di euro
Ammonterà a oltre 1 milione di euro (1.038.955,46) lo stanziamento del Governo destinato a Prato per l'acquisto della spesa alle famiglie che si trovano in difficoltà a seguito dell'emergenza Coronavirus. E già da ieri gli uffici del Comune si sono messi a lavoro per valutare modalità e criteri di assegnazione, tenendo conto che ogni metodo utilizzato in passato in questa occasione non è ripetibile: "Ovviamente non possiamo basarci sull'Isee, che potrà essere uno dei criteri ma non l'unico perchè fotografa una situazione ormai inattuale, e dobbiamo cercare di ampliare il più possibile la platea dei beneficiari, pensando anche a tutta una fetta di cittadini che fino a oggi, fortunatamente, non hanno avuto bisogno dei servizi sociali o di un supporto economico e che oggi non beneficiano già di misure di sostegno - spiega il sindaco Matteo Biffoni -. C'è chi non ha ammortizzatori sociali, chi durerà fatica se la situazione di chiusura delle attività di dovrà protrarre. Una cosa è certa: non lasceremo nessuno da solo".
Per rispondere sin dai prossimi giorni alle domande dei cittadini il Comune attiverà una linea telefonica dedicata con un numero verde, così da poter fornire informazioni. Appena verranno fissati criteri e modalità il Comune ne darà adeguata informazione, sia attraverso il sito del Comune sia attraverso media e i diversi canali istituzionali. Chiediamo ai cittadini di non chiamare le altre linee telefoniche dedicate ad altri servizi. "Contiamo di essere pronti con la definizione di modalità e criteri quanto prima, spero già dalla prossima settimana. I nostri uffici stanno lavorando pancia a terra per essere pronti, anche coordinandosi con gli altri Comuni attraverso Anci per trovare modalità di erogazione dei buoni condivisa", sottolinea il sindaco. Tecnicamente infatti dovrà essere trovata una modalità sicura, attraverso buoni spesa o tessere che non siano falsicabili o clonabili. Quello che è certo è la volontà di allargare il più possibile anche la platea delle attività in cui sarà possibili spenderli: "Siamo in contatto con le categorie economiche perché oltre alla grande distribuzione organizzata vorremmo coinvolgere anche i negozi di vicinato - aggiunge Biffoni -. Questo complicherà il sistema da un punto di vista organizzativo ma permetterebbe di coinvolgere tutte le attività, anche le più piccole, creando un circuito virtuoso".
edr
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