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Comune di Prato

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19/06/2020 16:30
Mangani Simone Immigrazione Domani 20 giugno si celebra la Giornata del Rifugiato istituita dall'Onu nel 2000

Giornata del Rifugiato 2020, prorogata fino al 23 agosto la mostra Kene/Spazio al Centro Pecci

Grazie al progetto Siproimi, finanziato dal Ministero dell'Interno, il Comune di Prato come ente capofila e i Comuni dell'Area danno ospitalità a 80 rifugiati. Protaginista della mostra il fotografo ivoriano Mohamed Keita, anche lui rifugiato politico

Domani sabato 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato 2020, con cui l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, a partire dal 2000 ha voluto celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di rifugiati costretti a fuggire dai loro Paesi a causa di persecuzioni, violazioni di diritti umani e conflitti. 

Il Comune di Prato è l'ente capofila del progetto SIPROIMI (Sistema di Protezione per Titolari di Protezione Internazionale e Minori Stranieri Non Accompagnati), al quale aderiscono tutti i Comuni della provincia,  con il finanziamento del Ministero dell'Interno. Grazie alla rete creata dal progetto è stato possibile dare ospitalità a 80 rifugiati e titolari di protezione aiutandoli in un percorso che li renda autonomi dal punto di vista lavorativo, sociale ed abitativo. Anche il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci e la Fondazione Pianoterra aderiscono alla Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa a Prato dall'assessorato alla Cultura e Politiche multiculturali di Simone Mangani, prorogando fino al 23 agosto la la mostra KENE/Spazio.

  La mostra, promossa da Fondazione Pianoterra Onlus, a cura di Sara Alberani, nasce da un progetto unico nel suo genere. Dal Mali approda a Prato e viaggia nelle città di Milano, Roma, Napoli con il fotografo ivoriano Mohamed Keita come protagonista. L'artista, 26 anni, proveniente dalla Costa d’Avorio, arriva nel 2010  a Roma, come  rifugiato politico. L’incontro con la fotografia rappresenta una svolta, divenendo presto una professione, che Keita decide di condividere con gli altri usando l’arte come strumento di ricerca urbana e come mezzo di trasformazione sociale.

Nasce così KENE  (che in Mandingo significa  Spazio), un viaggio che riporta Keita  in Africa, in Mali, a Bamako, per  creare uno spazio dove i  ragazzi possano  imparare la fotografia come punto di partenza verso un’educazione primaria e una crescita personale. Nell’estate 2017, grazie all’incontro con Fondazione Pianoterra Onlus, Keita coinvolge 10 ragazzi e avvia un laboratorio di fotografia nel quartiere di Kanadjiguila, instaurando un rapporto alla pari con gli allievi. Il laboratorio diventa anche ascolto, partecipazione, luogo di didattica e opportunità di lavoro. Alla mostra è stato affiancato un ciclo di laboratori e incontri realizzati presso il Liceo Artistico “Umberto Brunelleschi” di Montemurlo (PT) e con 8 ragazzi del Punto Luce di Save The Children di Prato.

L'esposizione al Centro Pecci  documenta questa  esperienza attraverso 55 fotografie di cui  5 fotografie di Mohamed Keita i cui scatti sono stati esposti nell'ambito della XIV edizione di FotoGrafia festival internazionale di Roma, a Londra, all'Istituto Italiano di Cultura e presso Palazzo Querini, nella mostra Rothko in Lampedusa, in occasione della 58. Biennale Arte di Venezia. Sono presenti in mostra 50  immagini realizzate dai giovani studenti in Mali che possono essere acquistate (http://www.studiokene.org/ ) per sostenere le attività laboratoriali che il gruppo di lavoro, oggi composto da 15 ragazzi, sta conducendo a Bamako, e contribuire allo sviluppo comunitario inteso in senso più ampio, anche con interventi di risanamento idrico e azioni di promozione dei diritti e della salute delle donne.

Martedì 23 giugno alle ore 17:30 si terrà in diretta streaming sulla pagina facebook del Centro Pecci e dello studio KENE la presentazione del catalogo della mostra, una pubblicazione ricca di immagini che esalta il percorso di partecipazione e autonarrazione del progetto e che comprenderà testi di  Sara Alberani, Alessia Bulgari, Marco Delogu, Mohamed Keita, Yves Lègal, Cristiana Perrella, Alessandro Triulzi, Dagmawi Yimer.  Non solo una testimonianza della mostra, ma un vero e proprio diario di quanto realizzato a Bamako. Interverranno alla presentazione, oltre a Mohamed Keita e Sara Alberani anche lo scrittore Giulio Cederna, l'insegnante e giornalista Franco Lorenzoni e la coordinatrice del dipartimento educazione del Centro Pecci Irene Innocente.

Mohamed Keita

Nato in Costa d'Avorio nel 1993. Vive e lavora a Roma. A 14 anni deve lasciare il suo Paese nel pieno della guerra civile e iniziare, da solo, un lunghissimo viaggio per arrivare in Italia nel 2010, a 17 anni. Grazie alla frequentazione del centro diurno per minori CivicoZero di Roma, scopre un'innata vocazione come fotografo e inizia la sua carriera artistica. Nel 2017 ha creato un laboratorio fotografico per bambini di strada in Mali, nel 2018-2019 ha esposto al Centro Pecci di Prato e diretto il laboratorio fotografico del progetto Caleidoscopio. Sguardi Cangianti. I suoi scatti sono stati esposti anche alla Camera dei Deputati di Roma, a Milano, Londra, New York e in occasione della Biennale di Venezia.

Mohamed Keita: KENE/Spazio Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Viale della Repubblica 277 Prato Orari della mostra: dal giovedì alla domenica dalle 12.00 alle 20.00 Ingresso gratuito

www.centropecci.it

http://www.studiokene.org/

press: Santa Nastro snastro@gmail.com+39 320112251

Ivan Aiazzi (Centro Pecci) i.aiazzi@centropecci.it +39 3313174150

Lara Facco P&C press@larafacco.com +39 0236565133

cb

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