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Comune di Prato

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10/07/2020 14:08
Leoni Flora Polizia municipale Lavori in commissione 3. Audite anche le categorie economiche.

Cura della persona e abusivismo, un fenomeno in crescita durante il lockdown

Le attività di controllo sull'esercizio arbitrario di tutte le attività e professioni regolate da norme di legge sono una delle priorità della Pubblica Amministrazione e l'attenzione sul territorio è molto elevata da parte di tutti gli organi di controllo, come risulta anche dal report presentato in Commissione 3. La Commissione ha iniziato e proseguirà nelle prossime settimane l'audizione delle associazioni di categoria per approfondire il fenomeno e le azioni di contrasto messe in atto dalla Polizia Municipale e dalle forze dell'ordine.

"Il fenomeno dell'abusivismo è però lontano dall'essere "debellato" e non solo nella nostra città che comunque dimostra una sensibilità particolare sul punto - spiega l'assessore alla Polizia Municipale Flora Leoni -. Già nel 2014 la città di Prato fu individuata come caso studio da parte della commissione parlamentare in materia di anticontraffazione e antiabusivismo. All'epoca fu stilato un corposo documento che dopo accurata analisi del fenomeno come declinata nell'ambito distrettuale, enfatizzava il Modello Prato anche sul fronte del contrasto basato sulla modalità Interforze e sull'approccio multidisciplinare al problema".

Consapevoli della necessità di mantenere alta l'attenzione sul fenomeno è stato attivato un percorso nella Commissione Consiliare 3 Presieduta dalla Consigliera Paola Tassi con l'ascolto di alcune Associazioni di categoria che hanno rappresentato le problematiche del settore. I lavori proseguiranno con l'audizione di altre associazioni cittadine in modo da ottenere un quadro completo. L'obiettivo è quello di ottimizzare i controlli delineando modalità condivise.

"Uno dei punti dolenti finora evidenziati dai rappresentanti degli operatori del settore è quello dell'esercizio abusivo al domicilio dell'attività di parrucchiere ed estetista che crea concorrenza sleale - spiega Leoni -. Tale attività abusiva risulta incentivata dall'uso dei social. Il fenomeno, acuitosi durante il lockdown, continua ad avere dimensioni notevoli in città secondo i rappresentanti della categoria ed è in tale settore che vengono richiesti fortemente i controlli nell'interesse non solo di coloro che esercitano lecitamente la professione bensì degli stessi utenti che rischiano , in assenza di requisiti e prodotti certificati, possibili danni alla salute. Infatti, in materia di servizi alla persona, i prezzi particolarmente bassi difficilmente garantiscono qualità delle prestazioni".

Si ricorda che in caso di accertamento coloro che esercitano abusivamente la professione rischiano oltre a 1.166 euro di sanzione e ulteriori 3.000 euro per mancanza di requisiti anche il sequestro degli strumenti e dei prodotti utilizzati per l'attività. 

edr

603/20

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