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Comune di Prato

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11/01/2021 16:48
Comune di Prato Anniversari Il piccolo fu ucciso 25 anni fa dalla mafia. Fu rapito per vendetta nei confronti del padre e tenuto prigioniero per 779 giorni in condizioni di vera disumanità. Fu ucciso per strangolamento e il suo corpo sciolto nell’acido

Le iniziative per ricordare Giuseppe di Matteo

Stamani alle 9 le scuole medie di Prato e di Carmignano si sono collegate con modalità a remoto con San Giuseppe Jato

Oggi 11 gennaio 2021 sono trascorsi 25 anni dall’uccisione da parte della mafia del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di Santino mafioso e poi collaboratore di giustizia. Giuseppe fu rapito per vendetta nei confronti del padre e tenuto prigioniero per 779 giorni in condizioni di vera disumanità. Fu ucciso per strangolamento e il suo corpo sciolto nell’acido.

La storia di Giuseppe ha legato in questi anni il Comune di Prato con il Comune di San Giuseppe Jato, il luogo dell’ultimo nascondiglio e dell’uccisione: non è mai mancata da alcuni anni la presenza dei rappresenti alla cerimonia di ricordo e tutti ricordiamo l’intervento il 12.12. 2016 dell’allora sindaco di San Giuseppe Jato, Davide Licari, nel nostro salone comunale gremito di studenti delle nostre scuole.

Quest’anno la situazione di emergenza sanitaria ha impedito la possibilità di ritrovarsi al giardino della memoria di san Giuseppe Jato, luogo di formazione che Libera Palermo gestisce per diffondere messaggi di legalità alle nuove generazioni che si recano in quel luogo tragico da tante parti di Italia e del mondo. Ma noi non abbiamo voluto che questa data cadesse nell’oblio.

Stamani alle 9 le scuole medie di Prato e di Carmignano si sono collegate con modalità a remoto con San Giuseppe Jato. Sono intervenuti gli assessori Ilaria Santi e Benedetta Squittieri del Comune di Prato e Tamara Cecconi del Comune di Carmignano.  Il loro saluto ha confermato l’impegno delle nostre amministrazioni nella formazione dei futuri cittadini in nome della legalità perché la mafia è un problema italiano e non relegato al solo territorio siciliano.

Da San Giuseppe Jato è intervenuto Pierluigi Basile, referente di Libera Palermo che, ricordando la collaborazione che la Toscana ha messo in atto con la loro terra fin dagli episodi tragici di Portella della Ginestra, ha posto l’accento sulla disumanità dei mafiosi. Nell’opinione pubblica abbiamo un’immagine della mafia non sempre chiaramente negativa, una mafia che ha un codice d’onore, un’immagine erroneamente diffusa anche dal cinema, ma la mafia non ha valori. Unico scopo è il denaro. Per il denaro si uccide. La stessa distruzione del corpo del ragazzo è un’offesa alla dignità umana, paragonabile allo sterminio dei campi di concentramento.

Oggi l’impegno è diffondere il messaggio fra i giovani. Pierluigi ha presentato una lettera scritta da una loro coetanea, Lolita, che ha emozionato tutti i presenti.

Ci siamo salutati per rivederci il 21 marzo prossimo che, come ogni anno, è “giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” con l’impegno di riflettere in questi mesi sull’intera vicenda del piccolo Di Matteo anche leggendo il libro sul giardino della memoria di Lo Cascio e vedendo il film “Sicilian Ghost Story". In quell’occasione gli studenti dell’Ic di San Giuseppe Jato e i nostri studenti presenteranno i loro lavori di riflessione in una comunione di intenti che risponde pienamente alle indicazioni emesse dal Ministero con la nuova introduzione dell’educazione civica nei programmi della scuola di ogni ordine e grado.

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