Sfruttamento lavorativo, primo passo verso la tutela sociale per gli operai della "Confezione Giulio"
Continua il coordinamento delle istituzioni nel contrasto allo sfruttamento lavorativo.
Grazie alla collaborazione tra il Comune di Prato, l’Azienda USL Toscana Centro e il Centro di Documentazione "L'altro diritto" dell’Università di Firenze, durante tutta la giornata di ieri si sono svolti, agli uffici comunali del Servizio immigrazione, i colloqui con 14 degli operai bengalesi e pakistani che, a seguito dell’inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato e dell’intervento delle forze dell’ordine lo scorso 9 febbraio, sono stati trovati nella “Confezione Giulio” in condizioni di sfruttamento. I due coniugi cinesi titolari della ditta sono adesso agli arresti domiciliari con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I colloqui sono stati mirati ad informare le vittime sulle possibilità offerte dalla legge circa i percorsi di inclusione e tutela sociale disponibili, prima fra tutte quella di essere inseriti in progetti di accoglienza di cui il Comune di Prato è titolare come il S.A.I. (Sistema di Accoglienza e Integrazione) e il progetto antitratta della Regione Toscana denominato S.A.T.I.S.
Un’occasione che mira a prevenire la ricaduta dei lavoratori in nuovi circuiti illegali. L'ingresso nei progetti offrirebbe loro infatti un percorso che prevede, oltre all'accoglienza, servizi volti all'acquisizione e al rafforzamento di competenze linguistiche e professionali per un positivo reinserimento nel mercato del lavoro.
"Come abbiamo già avuto modo di dire - commenta l'assessore all'Immigrazione e alle Politiche di cittadinanza Simone Mangani - è indispensabile semplificare i moltissimi, troppi, accordi che legano tra di loro i diversi partner istituzionali e non istituzionali. La sicurezza sul lavoro, il contrasto allo sfruttamento lavorativo da un lato e il reinserimento dall'altro si perseguono solo con ruoli chiari e definiti. Abbiamo avuto modo di dirlo stamani anche al Prefetto Cogode, che ringrazio, nel corso di un lungo e partecipe incontro. La Procura della Repubblica svolge un ruolo indispensabile ma le istituzioni rappresentative e le loro articolazioni, così come i corpi intermedi, devono porsi obiettivi più ampi e generali, rimanere uniti e coordinarsi ancora di più".
np
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