Recovery Fund, Biffoni: "Tagliare la burocrazia o sarà impossibile spenderli"
Comprimere i tempi di realizzazione degli investimenti per poter spendere i fondi europei del Recovery Fund che hanno scadenza al 2026. E' questa la prima necessità riconosciuta anche dal ministro dei Trasporti Enrico Giovannini che chiede di spendere i fondi europei in tempi brevi, simboleggiati da 100 chilometri di ferrovia, pronti entro il 2026 per essere già percorsi dai pendolari. Una buona intenzione impossibile da realizzare con le norme attuali: "O cambiano le regole o possiamo tranquillamente lasciare i soldi all'Europa: con queste regole e senza un investimento nelle donne e negli uomini della pubblica amministrazione, sarà impossibile spendere in opere pubbliche questi fondi che sono fondamentali sia per la ripresa economica sia per un cambio di passo del Paese - sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. Lo abbiamo mostrato con le opere fatte in deroga per l'emergenza Covid: gli enti pubblici sono capacissimi di progettare, finanziare, investire e realizzare interventi in tempi brevi, ma l'eccesso di burocrazia degli iter ordinari lo rende praticamente impossibile". La necessità di tagliare la burocrazia Biffoni l'aveva già fatta presente al Presidente della Repubblica Mattarella durante l'assemblea nazionale di Anci nel 2019: "Senza iter più semplici e veloci, nuove assunzioni nella PA e una certa dose di fiducia ai sindaci non riusciremo ad andare avanti in tempi rapidi per spendere in tempo i fondi europei - ribadisce Biffoni -. Come ci si può aspettare che., con le attuali norme, si sia in grado di realizzare un investimento significativo entro il 2026 quando per realizzare una scuola, se non ci sono particolari problemi, ci vogliono almeno 4 anni? Mi appello al ministro Giovannini e al Governo: cambiate le norme o sarà tutto inutile, davanti a un'occasione unica che l'Europa ci offre e che non possiamo permetterci assolutamente di perdere".
edr
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