Positivo il primo bilancio del Centro Ohana: in corso 122 affidamenti familiari, accolti 40 ragazzi in struttura e 9 bambini in adozione
Il Centro per le famiglie Ohana infatti è un’importante realtà della Società della Salute Area Pratese, fortemente voluta dal Comune di Prato e dai Comuni della Provincia, inaugurata due anni fa come luogo in cui si offrono servizi dedicati ai genitori e ai bambini come la mediazione familiare, la formazione e il supporto alle famiglie affidatarie e adottanti (il Centro è anche la Sede del Centro Adozioni di Area Vasta e del Centro Affidi), ma anche aule gioco, counselling per adolescenti e sostegno alla genitorialità.
Al Centro si accede tramite i Servizi Sociali dei Comuni e in futuro potrebbe aprirsi, con alcune attività, anche alle famiglie che vorranno accedere in modalità “spontanea”. L’attività con le famiglie del territorio pratese è costantemente in azione e lo dimostrano i tanti volontari che hanno formato associazioni per tutelare i bambini e che, insieme ai Comuni della Provincia e SDS, hanno organizzato anche quest’anno il Mese dell’affido.
Ai numeri sopracitati, si aggiunge il servizio counselling del Centro Ohana, che ha visto la partecipazione di 15 giovani e, dopo il periodo Covid e una serie di eventi a distanza, un primo gruppo di 7 famiglie e 15 bambini che hanno frequentato incontri di sostegno alla genitorialità.
Il Centro Ohana si conferma un punto di riferimento per l’affido a livello locale e in occasione del seminario online tenuto martedì 5 ottobre, in cui è stato presentato il nuovo strumento denominato “Carte della partecipazione”, volto al sostegno della genitorialità in situazione di vulnerabilità, ha visto anche la partecipazione del l’assessore regionale alle Politiche sociali Serena Spinelli, che ha visitato il Centro Ohana per incontrare da vicino la realtà pratese, i servizi e gli operatori che lavorano nell’area minori e famiglie e ribadire la vicinanza a tutti i soggetti coinvolti ogni giorno per la promozione e la tutela dei diritti dei bambini.
Al seminario online hanno partecipato anche l’assessore alle Politiche Sociali e presidente SDS Prato Luigi Biancalani, l’assessore all’Educazione e Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, il dirigente del Settore Innovazione sociale Regione Toscana Alessandro Salvi che ha coordinato l’incontro, Ombretta Zanon e Marco Tuggia del Gruppo scientifico Programma nazionale P.I.P.P.I.
Le “Carte della partecipazione”. Le carte illustrate, il quaderno e altri strumenti rappresentano l’esito di una importante sperimentazione, nata entro il programma nazionale P.I.P.P.I. 7 nel LABT, Laboratorio integrato di Firenze e Prato, con il supporto dell’Università degli Studi di Padova e della Regione Toscana. Il materiale nasce per poter essere diffuso non solo a livello toscano, ma anche a livello nazionale e internazionale, visto il tema innovativo e il lavoro di equipe e metodo su cui è basato e che ha coinvolto esperienze professionali (assistenti sociali ed educatori), famiglie di Prato e Firenze e saperi scientifici tramite il coordinamento dell’Università di Padova. Le carte, colorate e con immagini semplici che riportano svariate situazioni di positività o criticità, potranno essere di aiuto alle famiglie in situazione di vulnerabilità, e facilitare la relazione con i servizi socio-educativi nell’ambito dei percorsi di accompagnamento.
Nei percorsi di accompagnamento delle famiglie infatti vengono promosse pratiche partecipative nella prospettiva dell’empowerment, al fine di valorizzare il punto di vista dei bambini e dei loro genitori, che restano i protagonisti dell’educazione dei figli, e di facilitare l’attivazione delle risorse di ognuno. Pertanto, partendo dall’assunto che la partecipazione risulta essere uno degli elementi cardine per garantire l’efficacia di un qualsiasi processo di aiuto, le carte illustrate consentono la raccolta del punto di vista della persona sulla qualità della relazione con gli operatori, con la finalità più ampia di promuovere la sua partecipazione attiva al processo decisionale. Le immagini delle carte possono aiutare la persona ad evocare stati d’animo, facilitare la comunicazione ed aprire nuovi ambiti di riflessione. L’obiettivo non è valutare la persona e la sua capacità di partecipare al progetto definito dall’operatore, ma, attraverso le carte, stimolare la narrazione riguardo a come sta procedendo la relazione con i Servizi, la cui qualità è responsabilità di tutti (operatori e famiglie) e ha una ricaduta diretta sul livello di codecisionalità del progetto.
np
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