Si è concluso con successo il secondo ciclo di incontri antitruffa
Con l'incontro alla Chiesa della Pietà di venerdì scorso si è conclusa la seconda serie delle lezioni Antitruffa organizzata dalla Polizia Municipale nell’ambito di un progetto ministeriale siglato dalla Prefettura di Prato. In totale tredici incontri, di cui cinque nella sessione autunnale, in collaborazione con parrocchie, circoli, associazioni e centri sportivi. Un'assemblea si è svolta anche a Montemurlo alla bocciofila nell’ottica di una collaborazione con le Polizie Municipali della Provincia.
Lo scopo è attuare una serie di strategie integrate di contrasto alle truffe agli anziani ed agli utenti deboli, attraverso incontri formativi finalizzati sia alla condivisione delle esperienze, all’ascolto delle problematiche ed alla promozione di metodi di autotela, nonchè di reazione agli eventi.
Insieme alla presenza preziosa e costante delle associazioni di volontariato di Protezione civile, si sono alternati agli incontri il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il neo insediato Comandante della Compagnia Carabinieri di Prato Sergio Turini e rappresentanti della Polizia di Stato. All’ultimo incontro hanno partecipato in maniera attiva anche responsabili della sicurezza del Monte dei Paschi di Siena. Gli esperti di sicurezza delle banche hanno spiegato come divulgare il proprio PIN e credenziali di accesso al servizio bancario corrisponda ad affidare le chiavi di casa a degli sconosciuti, per questo non bisogna inoltrare mai via mail o via messaggio i propri dati, nessuna banca lo richiede in questo modo.
Il progetto è seguito per la Polizia Municipale dai nuclei operativi Educazione Stradale ed alla Legalità e di Prossimità che si sono avvicendati negli incontri insieme a tutti gli altri partecipanti affrontando l’argomento in maniera efficace anche mediante diapositive e brevi video.
Inoltre i Carabinieri oltre a consegnare volantini informativi hanno anche messo in guardia sulle truffe al telefono fisso da cui, anche riattaccando, la comunicazione rimane attiva, da ciò la necessità di riattaccare sì ma chiamare le forze dell’ordine o i propri congiunti per avere rassicurazioni attraverso un altro telefono o cellulare o tramite i vicini.
I partecipanti si sono dimostrati inoltre molto interessati alle "truffe sentimentali" ,perpetrate tramite i social oppure i canali di messaggistica veloce, con persone sconosciute, dalle foto molto attraenti, che raccontano situazioni strappalacrime e finiscono per chiedere insieme all’affetto soprattutto denari.
Moltissimi i contributi apportati dai cittadini, che hanno raccontato le proprie esperienze in modo che servissero da insegnamento per gli altri senza alcuna remora ed anche con grande autoironia indice che durante gli incontri si è creata l’atmosfera giusta per la condivisione. Tra i vari racconti: chi ha subito la truffa del falso incidente, chi è riuscito a sventarla e in che modo, chi riceve messaggi di pacchi mai ordinati da ritirare e denuncia, chi ha aperto la porta di casa ad un falso amico del figlio conoscendone il nome ed il turno di lavoro (magari appreso da post su un social) chiedendo soldi per un ipotetico rinnovo dell’assicurazione e come l’intervento della nipote abbia fatto desistere il truffatore e moltissime altre storie vissute che oltre ad essere state liberatorie per chi le raccontava sono state estremamente istruttive.
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