Il sindaco Biffoni e il ministro Orlando fanno il punto sul distretto pratese
Il sindaco Matteo Biffoni e il ministro del Lavoro Andrea Orlando hanno fatto il punto sulle necessità della città di Prato sul fronte della lotta allo sfruttamento lavorativo e all'illegalità. Una call che segue l'incontro avuto qualche settimana fa in città, quando Biffoni anticipò al ministro il documento sulla situazione del distretto e gli interventi del Comune di Prato con la Procura della Repubblica e la collaborazione di tutte le istituzioni locali.
Il ministro Orlando, oltre a garantire l'aumento dei controlli con l'incremento degli ispettori del lavoro, ha accolto la proposta del sindaco di allargare anche ad altri settori, tra i quali il manifatturiero e la logistica, il modello sperimentale per la lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo messo in campo per i lavoratori stagionali in agricoltura. "Prato ha già concretizzato un percorso che funziona e che merita il supporto dello Stato: con una sperimentazione di livello nazionale si potrebbe fare un passo ulteriore con un coordinamento più ampio di tutti gli enti e percorsi specifici per far uscire dall’illegalità i lavoratori sfruttati".
A Prato, infatti, la Procura della Repubblica sta facendo uno sforzo importante di contrasto allo sfruttamento lavorativo e per questo è in atto una convenzione e una collaborazione fattiva tra Comune di Prato e Procura della Repubblica nella lotta allo sfruttamento lavorativo, in collegamento continuo tra gli uffici del Servizio Immigrazione e tutti gli altri enti coinvolti, incluse le parti sociali. Con l’emersione di casi di sfruttamento lavorativo le vittime vengono informate sulle possibilità offerte dalla legge circa i percorsi di inclusione e tutela sociale disponibili, prima fra tutte quella di essere inseriti in progetti di accoglienza di cui il Comune di Prato è titolare come il S.A.I. (Sistema di Accoglienza e Integrazione) e il progetto antitratta della Regione Toscana denominato S.A.T.I.S. Un’occasione che mira a prevenire la ricaduta dei lavoratori in nuovi circuiti illegali. L’ingresso nei progetti offre loro infatti un percorso che prevede, oltre all’accoglienza, servizi volti all’acquisizione e al rafforzamento di competenze linguistiche e professionali per un positivo reinserimento nel mercato del lavoro.
Nelle prossime settimane gli uffici del ministero saranno quindi al lavoro per capire come il modello sperimentale per la lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo già messo in atto da Anci, ministero dell’Interno e ministero del Lavoro per i lavori stagionali in agricoltura, possa essere esteso ed applicato ad altri settori, in particolare al manifatturiero e alla logistica, così da far partire la sperimentazione sul territorio pratese.
edr
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