Sequestrati 350 gilet ad alta visibilità e 50 capi di intimo non etichettati
Nel suo mini market esponeva per la vendita giubbotti retroriflettenti ad alta visibilità, simili a quelli che i conducenti di veicoli devono indossare obbligatoriamente quando scendono dal mezzo fermo sulla carreggiata fuori dai centri abitati, ma irregolari in quanto privi di etichettatura e di conformità.
Questi gilet arancioni non sono normali capi di abbigliamento, si tratta infatti di dispositivi di protezione individuale (DPI) che devono essere in grado di segnalare la presenza dell'utilizzatore sia di giorno che alla luce dei fari dei veicoli, in caso di oscurità e che pertanto devono rispettare una precisa norma tecnica (UNI EN 471) e sono soggetti a marcatura CE.
L'etichettatura è indispensabile perché, oltre alla marcatura CE, riporta anche le indicazioni relative al produttore e alla classe di protezione nonché alla norma di riferimento per la conformità.
Gli agenti della Polizia Municipale hannno posto sotto sequestro 350 gilet oltre ad altri 50 capi di abbigliamento intimo messi in vendita con etichettature non conformi, prive di indicazioni sulla composizione dei tessuti utilizzati e i dati relativi al produttore e/o importatore.
Il titolare dell'esercizio commerciale, un cittadino orientale di circa 35 anni, è stato sanzionato con verbali amministrativi per un ammontare di 2200 euro per la violazioni in materia di etichettatura dei prodotti, tutelata dalla normativa di settore e dal codice del consumo.
edr
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