A Mussolente la cerimonia per la sepoltura, dopo 104 anni, della salma di Giuseppe Nannicini, soldato della prima guerra mondiale nato a Prato
Si è svolta nel Comune di Mussolente, sabato 23 aprile, la cerimonia ufficiale per la sepoltura della salma di Giuseppe Nannicini, un soldato pratese morto alla fine della Prima guerra mondiale.
La cerimonia, che si è tenuta all'interno della quattro giorni di adunata degli Alpini (sezione Montegrappa), ha visto la presenza di numerose autorità istituzionali, militari e religiose del territorio. In rappresentanza del Comune di Prato ha partecipato l'assessore Gabriele Bosi, che è intervenuto nel corso della cerimonia.
La storia del soldato Nannicini è molto particolare. Chiamato a combattere nella prima guerra mondiale a ventisei anni, nel 1915, proprio il giorno del suo compleanno, ha partecipato alle fasi più importanti del conflitto per poi morire di malattia in un ospedale di Mussolente nel 1918, non molto lontano dalla fine delle ostilità.
E' stato possibile effettuare le cerimonia di sepoltura soltanto
104 anni dopo il suo decesso perché soltanto l'anno scorso
sono stati fortunosamente trovati i suoi resti, durante
una procedura di riorganizzazione degli ambienti del cimitero
di Mussolente.
La cassetta ritrovata, contenente i suoi
resti, recava un nome scritto male; soltanto grazie l'impegno
di uno storico locale, Loris Giuriatti, in collaborazione con
l'Amministrazione di Mussolente e del Comune di Prato, è
stato possibile individuare la vera identità del
soldato, che era per l'appunto nato a Prato.
Grazie all'ufficio Anagrafe e all'Archivio fotografico di Prato è stato anche possibile recuperare una foto del soldato, poi posta sulla tomba che il cimitero di Mussolente ha riservato per Giuseppe Nannicini.
"Sono veramente grato al sindaco e all'Amministrazione di Mussolente per aver organizzato la cerimonia di Sabato e la sepoltura con tutti gli onori di questo nostro concittadino", dichiara l'sssessore Gabriele Bosi. Il nostro ringraziamento va anche allo storico Loris Giuriatti, senza il quale non sarebbe stato possibile ricostruire la storia del nostro concittadino. Quello di sabato è stato davvero un evento toccante, che ha permesso di restituire onore, dignità e giustizia dopo 104 anni a un giovane soldato della Prima guerra mondiale, che ora ha una tomba nel cimitero del Comune dov'è deceduto a ventinove anni. Ci impegneremo a raccontare la sua storia anche qui a Prato e a stringere un legame istituzionale più forte con il Comune di Mussolente".
Condividi su: