Vagamonti, i primi 1000 km di cammino di Gianluca Mantovani e della cagnolina Tosca
2mila chilometri in 100 giorni, a piedi e in compagnia della fidata cagnolina Tosca e dell'amico di avventure Andrea Foligni: questo il viaggio-simbolo di Gianluca Mantovani, pratese affetto da patologie croniche, per sensibilizzare l'opinione pubblica alle malattie croniche.
L'iniziativa "Vagamonti - Italia 100 giù per su" ha preso
il via da poco più di un mese e Gianluca, Tosca e
Andrea stanno per tagliare il traguardo dei 1000
chilometri, che saranno raggiunti l'11 maggio ad Anzano di Puglia,
un piccolo comune in provincia di Foggia che conta poco
più di mille abitanti.
Ad accogliere il viaggiatore pratese sarà Paolo
Lavanga, sindaco della cittadina pugliese, insieme
ai suoi cittadini, ai ragazzi delle scuole, ai
parroci e ai carabinieri del paese.
L'impresa di Gianluca è cominciata il 29 marzo da
Lampedusa, "luogo simbolo di chi ha bisogno di aiuto e punto
più estremo del sud Italia - ci dice dice
Mantovani", dopo due anni di preparazione fisica, psicologica
e logistica".
Sono stati già diversi i fuoriprogramma incontrati
lungo il viaggio e le deviazioni al tracciato programmato e
studiato prima della partenza. Piero Tarocchi, cartografo di
Vagamonti "Non aveva fatto i conti con le recinzioni dei pastori
che delimitano i pascoli, interrompendo, in alcuni casi, i vecchi
sentieri delle campagne". A fare compagnia a Gianluca, oltre alla
cagnolina Tosca e all'amico Andrea, il calore della gente dei
luoghi da loro attraversati: "Abbiamo scoperto l'amata Sicilia,
fatta di persone splendide e territori affascinanti con scorci da
mozzare il fiato. Abbiamo trovato sempre persone disponibili ad
aiutarci e a portarci in luoghi più sicuri e
percorribili, donandoci vitto, alloggio e tanta
solidarietà".
Angelo a Postleoni, uomo di montagna anche lui. Don Benedetto,
che ha ospitato Gianluca, Andrea e Tosca dopo la
visita a Zervò, all'ex sanatorio trasformato in
comunità per tossicodipendenti. "Grazie a lui abbiamo
dormito sonni tranquilli - racconta Gianluca". Nicola e
Domenico, che lo hanno accolto nel loro rifugio, offrendogli
un ottimo e abbondante. Gino di Catanzaro, che ha
introdotto il viaggiatore pratese nella sua azienda agricola,
facendogli provare i prodotti tipici del territorio. Angelo,
che nel Reventino ha fatto da guida a Gianluca, che confida:
"Non è stato facile lasciarlo, è come se avessimo
lasciato un carissimo amico con cui abbiamo condiviso sogni". E poi
ancora, il sindaco di San Demetrio Corone, che ha tenuto un comizio
in piazza per festeggiare Gianluca, poco prima che si dirigesse
verso Castrovillari, dove ha avuto la possibilità
di fare le sue abituali terapie legate alle malattie autoimmuni di
cui soffre. Poi Peppone di Castelsaraceno, col quale Gianluca,
Tosca e Andrea hanno attraversato il ponte tibetano più
lungo al mondo.
Queste, alcune delle persone che l'uomo di Vagamonti ha
incontrato dall'inzio del suo viaggio.
E poi i luoghi attraversati in ogni loro dettaglio e speficia bellezza, in ogni loro piega e piaga. Dal parco dei Nebrodi dove Gianluca, Andrea e Tosca hanno dovuto fare i conti con la neve, il vento, e poi il sole, le prime fioriture - "Come a ricordarmi la bellezza delle varie fasi della nostra vita" - al dolceamaro del territorio dell'Aspromonte: "Con le sue folte foreste, qui ci siamo scontrati con il problema del randagismo e della sporcizia causata dall'uomo. Fa male vedere l'uomo contro l'ambiente, dimostra ignoranza verso se stesso e gli altri. Però anche in questa regione ha vinto la bellezza delle persone impegnate nel sociale". Poi il Parco della Sila, paesaggio per i viandanti più esperti: "ci ha ricordato un po' il Cammino di Santiago sia nel paesaggio che nell'altruismo delle persone incontrate".
Questa la prima metà dei 2000 chilometri che Gianluca, Tosca e Andrea hanno previsto di percorrere e che fino ad ora, dice Gianluca, sono "un viaggio fatto di emozioni, sensazioni, bellezza, natura, solidarietà e lentezza, mix perfetto per avere la forza di continuare a raccontare di un'Italia accogliente e di un modo diverso di curarsi o rallentare le malattie, perché è certo che camminare a stretto contatto con la natura salva, guarisce, illumina".
È possibile seguire il viaggio dei Vagamonti sui social Facebook (https://www.facebook.com/Vagamonti) e Instagram (https://www.instagram.com/vagamonti_/), oppure sul sito www.vagamonti.it
È ache possibile sostenere il lungo viaggio di sensibilizzazione alle malattie autoimmuni di Gianluca Mantovani e l'associazione Vagamonti APS, che diventerà portavoce di queste malattie silenziose, donando all'Iban: IT24Y0306909606100000186422.
gf
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