Rifiuti e raccolta differenziata, il nuovo Regolamento
Sono state approvate oggi in Consiglio Comunale (17 voti favorevoli, 6 voti contrari, 2 astenuti) le novità che interessano il Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani e per la raccolta differenziata. Le modifiche, attuate in base al decreto legislativo 116 del 2020, che sostituisce quello del 2006, riguardano l'adeguamento del quadro normativo vigente sul territorio comunale a quello nazionale, ma anche gli obblighi, i divieti e le sanzioni.
Proprio in base al decreto legislativo 116 del 2020, il Regolamento approvato oggi, che recepisce le norme del decreto governativo, introduce una nuova classificazione dei tipi di rifiuto, abolisce la tipologia di rifiuto assimilato e prevede, per le utenze non domestiche, il conferimento dei rifiuti anche ad un soggetto diverso dal gestore pubblico.
Per quanto riguarda invece le modifiche relative gli obblighi,
i divieti e le sanzioni, è stato prima di tutto
revisionato il sistema sanzionatorio per evitare sovrapposizioni
con norme di altri Regolamenti, come quello della Pulizia
Urbana, del Verde Pubblico o dei Diritti
degli Animali; è stata meglio definita la
posizione degli Ispettori ambientali; gli importi delle sanzioni,
in ultimo, sono stati aumentati al fine di sollecitare
ad una maggior attenzione e ad una corretta differenziazione
dei rifiuti e al loro corretto conferimento. Le tre fasce
sanzionatorie sono modificate in questo modo: la prima, quella che
prevedeva sanzioni comprese tra 50 e 150 euro, ora prevede multe
tra 70 e 210 euro; la seconda fascia, che prevedeva sanzioni tra
500 e 300 euro, ora passa un range tra 70 e 390; la terza, quella
tra 100 e 500 euro, rimane invece invariata.
Rispetto alle modifiche apportate agli importi delle
sanzioni, per proporre un esempio concreto, l'esposizione di sacchi
o contenitori dei rifiuti in giorni ed orari diversi da quelli
indicati sull'apposito calendario predisposto dal Soggetto Gestore,
o con modalità diverse da quelle previste nel Regolamento,
comporta una sanzione prevista tra 70 e 210 euro. Con il
Regolamento, invece, lo stesso divieto era sanzionato con una multa
con un importo compreso tra 50 e 150 euro.
gf
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